Traggo dal bello studio di Martin C.Auger « Prisoners
of the home front » UBC Press Vancouver-Toronto 1974.,
letto recentemente, queste informazioni che gettano luce
sulle condizioni in cui vissero i detenuti nei campi di
internamento canadesi durante le due guerre mondiali del
secolo scorso.
Mi è parso importante rilevare quanto qui fossero
diverse le condizioni di detenzione da quelle dei
prigionieri ammassati nei campi europei ed asiatici, su
cui si riversavano inevitabilmente le ristrettezze ed i
patimenti imposti dalla guerra alle popolazioni dei
paesi belligeranti.
É comunque da rimarcare il grado di civiltà che quasi
sempre ha caratterizzato il trattamento di coloro che
furono detenuti in suolo canadese in suolo canadese.
Nel capitolo :« A history of internment »l’autore,
a conclusione di un’accurata ricerca, afferma infatti :
(in traduzione d.r.)
« … Coloro che venivano incarcerati come
prigionieri di guerra erano soprattutto giovani
sospettati di appartenere alle riserve militari del
nemico. L’internamento doveva impedire a questi uomini
di lasciare il Canada per raggiungere gli eserciti
nemici.
L’adesione della maggior parte degli eserciti nella
Prima Guerra Mondiale alla regola della coscrizione
generale (obbligatoria) fu il maggior fattore che
condusse alla detenzione di questi potenziali
riservisti. In più, su richiesta del Regno Unito, 817
prigionieri di guerra, per di più marinai arrestati nei
vari porti sotto giurisdizione britannica, furono
trasferiti in Canada nel 1915 dalle Barbados,
Bermude,Guiana britannica, Giamaica, Terranova e Santa
Lucia.
Questi furono gli unici prigionieri della categoria «
catturati in armi ». internati in Canada
Come i soldati nemici catturati dalle truppe canadesi
sui campi di battaglia europei, i più furono internati
nel Regno Unito. Questo fu dovuto a ragioni logistiche,
particolarmente a causa della prossimità del Regno Unito
alle linee del fronte europeo.
All’inizio del 1918 circa 250 000 prigionieri di guerra
erano internati in quasi 500 campi , sparsi nelle Isole
Britanniche.
Le autorità canadesi trattarono sia gli internati civili
che i prigionieri di guerra secondo la convenzione
dell’Aia del 1907.
In tutti i campi di internamento canadesi, agli
internati fu attribuito lo stesso « standard » di
indumenti, cibo, alloggiamento di quelli attribuiti ai
soldati canadesi ed erano liberi di organizzare le loro
attività . Organizzavano concerti, praticavano sport,
assistevano settimanalmente a proiezioni di film,
scrivevano lettere, seguivano corsi, e partecipavano a
diverse altre attività ricreative. In più, avevano
accesso alla biblioteca del campo dove potevano leggere
libri, riviste e giornali , sottoposti alla censura.
Servizi medici e religiosi erano anche offerti.
Gli internati beneficiavano anche dell’aiuto di
associazioni di assistenza come la Croce Rossa
internazionale e l’YMCA ( Young Men Christian
Association).
La Croce Rossa Internazionale fu la più importante di
queste associazioni. Era stata fondata a Ginevra nel
1864 da Henry Dunant per prevenire ed alleviare la
sofferenza umana. Durante la guerra, aiutò a
rintracciare ed assistere tutti i prigionieri di guerra
e gli internati detenuti dai belligeranti, provvedette
loro l’assistenza medica, coordinando il gigantesco
invio di pacchi contenenti indumenti, cibi, medicine
destinati ai prigionieri..
Il YMCA, un’organizzazione benefica fondata in Canada
nel 1844 da Sir George Williams, contribuì grandemente
al benessere dei prigionieri durante la guerra,
provvedendo attività ricreative e sportive, giochi e
libri.
I campi erano visitati sovente da delegazioni di paesi
neutrali, come Svizzera e Svezia, per verificare che
gli internati fossero trattati umanameente.
Progetti di lavoro furono anche inseriti nella vita del
campo.
In accordo con la Convenzione dell’Aia del 1907 i
prigionieri potevano lavorare a diversi incarichi
« purché il progetto non avesse alcuna connessione con
lo sforzo bellico, che il lavoro non fosse eccessivo, e
che gli uomini ricevessero una paga equivalente a quella
dei soldati ».
Quando la diminuzione della mano d’opera si fece
critica, il governo federale ritenne di poterla
compensare con l’impiego sia degli internati civili che
dei prigionieri di guerra_
Il ricordo di questi progetti , a cui furono impiegati
i prigionieri, sia nella prima che nella seconda guerra
mondiale, è ancora vivo nella regione che abito, i
Cantoni dell’Est (Québec), dove i progetti furono
soprattutto di natura agricola.
Prigionieri tedeschi lavorarono in molte fattorie della
regione, come aiuto alle famiglie spesso prive di
presenze maschili valide. Ararono campi, abbatterono
alberi, raccolsero mele…
Recentemente la televisione di Radio Canada e Télé
Québec hanno prodotto filmati e un romanzo sceneggiato
su questo tema.
Tiziana Tabbia Plomteux" |