CALABRIAINARMI  

 " PER LA PATRIA! "

 

   
     

    "1915-1919"

 CONDIZIONI DI DETENZIONE DEI PRIGIONIERI DI GUERRA IN CANADA

   
 

 

 
 

Traggo dal bello studio di Martin C.Auger « Prisoners of the home front » UBC Press Vancouver-Toronto 1974., letto recentemente, queste informazioni che gettano luce sulle condizioni in cui vissero i detenuti nei campi di internamento canadesi durante le due guerre mondiali del secolo scorso.

Mi è parso importante rilevare quanto qui fossero diverse le condizioni di detenzione  da quelle dei prigionieri ammassati nei campi europei ed asiatici, su cui si riversavano inevitabilmente le ristrettezze ed i patimenti imposti dalla guerra alle popolazioni dei paesi belligeranti.

É comunque da rimarcare il grado di civiltà che quasi sempre ha caratterizzato il trattamento di coloro che furono detenuti in suolo canadese in suolo canadese.

Nel capitolo :« A history of internment »l’autore, a  conclusione di un’accurata ricerca, afferma infatti : (in traduzione d.r.)

         « … Coloro che venivano incarcerati come prigionieri di guerra erano soprattutto giovani sospettati di appartenere  alle riserve militari del nemico. L’internamento doveva impedire a questi uomini di lasciare il Canada per raggiungere gli eserciti nemici.

L’adesione  della maggior parte degli eserciti nella Prima Guerra Mondiale alla regola della coscrizione generale (obbligatoria) fu il maggior fattore che condusse alla detenzione di questi potenziali  riservisti.  In più, su richiesta del Regno Unito, 817 prigionieri di guerra,  per di più marinai arrestati nei vari porti sotto giurisdizione britannica, furono trasferiti in Canada nel 1915 dalle Barbados, Bermude,Guiana britannica, Giamaica, Terranova e Santa Lucia.

Questi furono gli unici prigionieri della categoria «  catturati in armi ». internati in Canada

Come i soldati nemici catturati dalle truppe canadesi sui campi di battaglia europei, i più furono internati nel Regno Unito. Questo fu dovuto a ragioni logistiche, particolarmente a causa della prossimità del Regno Unito alle linee del fronte europeo.

All’inizio del 1918 circa 250 000 prigionieri di guerra erano internati in quasi 500 campi , sparsi nelle Isole Britanniche.

Le autorità canadesi trattarono sia gli internati civili che i prigionieri di guerra  secondo la convenzione dell’Aia del 1907.

In tutti i campi  di internamento canadesi, agli internati fu attribuito lo stesso « standard » di indumenti, cibo, alloggiamento di quelli attribuiti ai soldati canadesi ed erano liberi di organizzare le loro attività . Organizzavano concerti, praticavano sport, assistevano settimanalmente a proiezioni di film, scrivevano lettere, seguivano corsi, e  partecipavano a diverse altre attività ricreative. In più, avevano accesso alla biblioteca del campo dove potevano leggere libri, riviste e giornali , sottoposti alla censura. Servizi medici e religiosi erano anche offerti.

Gli internati beneficiavano anche dell’aiuto di associazioni di assistenza  come la Croce Rossa internazionale e l’YMCA ( Young Men Christian Association).

La Croce Rossa Internazionale fu  la più importante di queste associazioni. Era stata fondata  a Ginevra nel 1864 da Henry Dunant per prevenire ed alleviare la sofferenza umana. Durante la guerra, aiutò a rintracciare ed assistere tutti i prigionieri di guerra  e gli internati detenuti dai belligeranti, provvedette loro l’assistenza medica, coordinando il gigantesco invio di pacchi contenenti indumenti,  cibi, medicine destinati ai prigionieri..

Il YMCA, un’organizzazione benefica fondata in Canada nel 1844 da Sir George Williams, contribuì grandemente al benessere dei prigionieri durante la guerra, provvedendo attività ricreative e sportive, giochi e libri.

I campi erano visitati sovente da delegazioni di paesi neutrali, come Svizzera e Svezia, per verificare  che gli internati fossero trattati umanameente.

Progetti di lavoro furono anche inseriti nella vita del campo.

In accordo con la Convenzione dell’Aia del 1907 i prigionieri potevano  lavorare a diversi incarichi    «  purché il progetto non avesse alcuna connessione con lo sforzo bellico, che il lavoro non fosse eccessivo, e che gli uomini ricevessero una paga equivalente a quella dei soldati ».

Quando la diminuzione  della mano d’opera  si fece critica, il governo federale ritenne di poterla compensare con l’impiego sia degli internati civili che dei prigionieri di guerra_

Il ricordo di questi progetti , a cui  furono impiegati i prigionieri, sia nella prima che nella seconda guerra mondiale, è ancora vivo nella regione che abito, i Cantoni dell’Est (Québec), dove i progetti furono soprattutto di natura agricola.

Prigionieri tedeschi lavorarono in molte fattorie della regione, come aiuto alle famiglie spesso prive di presenze maschili valide. Ararono campi, abbatterono alberi, raccolsero mele…

Recentemente la televisione di Radio Canada e Télé Québec hanno  prodotto filmati e un romanzo sceneggiato su questo tema.

  

Tiziana Tabbia Plomteux"

 
     

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