- Ella mi chiede una memoria sulle truppe calabresi che ebbi alle mie
dipendenze quando comandavo la Brigata Ferrara. L’attuale comando che
reggo (questo della Divisione Territoriale di Milano) è talmente
ponderoso che mi assorbe completamente, non lasciandomi tempo di attendere
alle mie private occupazioni, non posso perciò, come vorrei, scriverle a
lungo.
- Io assunsi il comando della Brigata Ferrara il 5 Novembre 1915, e
allora il 48° Fanteria era per la quasi totalità composto da calabresi,
di questi però, sebbene fossimo al quinto mese di guerra, poche centinaia
ne rimasero ( 5 o 600) di quelli venuti in guerra con la Bandiera, come
essi dicevano, cioè quelli che appartenevano al Reggimento quando fu
mobilitato: a tanto erano già salite le perdite sofferte dal 48°
Reggimento Fanteria, che nel Giugno era stato impegnato nell’attacco di Lucinico e nel Luglio in quello delle alture di Castelnuovo sopra
Sagrado.
- Il 5 Novembre, come dicevo, io assunsi il comando della Brigata; la
quale in quel medesimo giorno, dopo circa due mesi di riposo, ritornava in
linea occupando il settore posto fra la Cima Quattro del S.Michele e S.
Martino.
- Il 48° Fanteria si trovava precisamente alla sinistra, cioè di
fronte alla Cima Quattro.
- Fu quello un periodo particolarmente penoso in trincea per il mal
tempo, sicchè gli effettivi vennero rapidamente riducendosi. Ristabilitosi
il tempo si iniziò con una nuova offensiva “ La terza battaglia dell’
Isonzo”.
- Nei giorni 21-22-23 particolarmente si distinse la Brigata Ferrara
e conquistò tutta la linea nemica fronteggiante e fece numerosi
prigionieri. Il 21- 22 furono giornate vittoriose per il 47°, che
conquistò la trincea nemica, da noi chiamata "Trincea superiore”
che appoggiava la sua destra alla Cima Quattro e la sua sinistra al
“Valloncello dell’ Albero Isolato”.
- Un battaglione del 48°, al comando dell’allora Maggiore Beretta,
arrampicandosi per il detto Valloncello e penetrando nella trincea
conquistata il giorno prima dal 47° Fanteria, aggirò la sinistra della
trincea superiore e, meravigliosamente coadiuvato da un gruppo del 27°
Artiglieria da Campagna, determinò la resa del nemico che occupava la
trincea, donde furono tratti più di 500 prigionieri.
- Sulle medesime località il 48° Fanteria il 29 Giugno 1916 sofferse
l’attacco dei gas asfissianti. Egli trovatasi di fronte alla Cima Tre e
Quattro del S.Michele. Il perfido attacco del nemico soverchiò tutta la
sinistra; ma le truppe fronteggianti la Cima Quattro, rimaste immuni
dall’insidia dei gas, tennero salda la posizione, colpirono di fianco il
nemico penetrando nelle trincee fronteggianti la Cima Tre, impedirono che
ricevesse nuovi rinforzi, e facilitarono così il contrattacco, che poche
ore dopo restituiva al 48° Fanteria tutto il terreno perduto e gli dava in
mano, quali prigionieri, alcune centinaia di austriaci penetrati nelle sue
trincee.
- Per questi due fatti, del Novembre 1915 e Giugno 1916, la Bandiera
del 48° Reggimento Fanteria fu fregiata della medaglia d'argento al
valore.
- Nelle medesime località, ancora tra la Cima Quattro e il
Valloncello dell'Albero Isolato si copriva nuovamente di gloria il 48°
reggimento Fanteria nelle giornate dal 6 all’8 Agosto 1916.
- La conquista della Cima Quattro fu materialmente fatta dalla
Brigata Brescia ma dal mio osservatorio di Quota 141 ebbi chiara la
visione di un soldato del 48° che dopo essere penetrato nella trincea
nemica si porto’ sulla Cima Quattro e fece segno di chiamata con la mano
alle truppe che fronteggiavano quel tratto della posizione.
- La fronte italiana dopo quelle giornate fu portata oltre il
Vallone, il 48° Reggimento prese parte ancora alle Battaglie dell’Isonzo
dell’Agosto, Settembre, Ottobre e Novembre 1916, trovandosi per fortuita
combinazione sempre in prima linea quando avvenivano azioni di grande
offensiva.
- In tutte quelle azioni esso conquistò sempre la trincea nemica e
nelle tre ultime, oltre a sostenere la conquista, si spingeva sempre
alcune centinaia di metri in avanti. Nel Novembre il guadagno di terreno
era di alcuni chilometri, e il 48° giungeva con quel balzo al margine di
Castagnevizza.
- Queste le principali imprese di guerra compiute dal 48°, ai miei
ordini.
- Durante tutto questo periodo, che fu di 18 mesi, ho apprezzato
molto il valore dei calabresi, non di facile comando, ma valorosi assai.
Bisognava guidarli con la persuasione e la giustizia; le punizioni
valevano poco e piuttosto che sottomettersi a quello che reputavano un
torto fatto loro, si ribellavano.