CALABRIAINARMI        

 " PER LA PATRIA! "

 

   
     

    "I CANNONI DI CALABRIA"

   

 

Dopo il primo conflitto mondiale, tutti i paesi d’Italia onorarono la memoria dei propri caduti in quella guerra con la costruzione di monumenti.

In alcuni paesi della Calabria, accanto a queste opere furono sistemati dei cannoni catturati a quello che era stato “uno dei più potenti eserciti del mondo”.

Ben poca cosa rispetto a quanto conservato nei luoghi di battaglia ma quanto basta per conferire un aspetto più marziale alle opere, talvolta molto modeste.

 Sebbene prodotti da diverse fabbriche, quasi tutti i cannoni sono del modello da campagna M 5/8; il pezzo più utilizzato dai reparti d’artiglieria asburgica in quanto facilmente scomponibile in diverse parti per essere facilmente trasportato su slitte nei percorsi di montagna, peraltro con le sue ampie ruote da 1,30 metri di diametro poteva essere agevolmente trasferito su strada con il  tiro di cavalli, a complemento di tale scopo, sulla parte anteriore dello scudo, erano sistemati anche degli spartani sedili per i serventi.

 Il pezzo era costruito in bronzo compresso ed in alcuni casi tubato in acciaio, il congegno di otturazione era a cuneo orizzontale con innestata la spina dell’estrattore mentre la chiusura era effettuata tramite un manubrio, la canna aveva una rigatura a passo costante di 30 eliche ed il calibro effettivo era di 765 mm.

 L’affusto era a deformazione ed i serventi godevano della protezione dello scudo mentre sotto la canna si trovava la culla del freno idraulico con il mollone di rimando fissato in maniera concentrica, la parte terminale era a coda unica. 

 Come illustra la fotografia che segue alcuni esemplari furono utilizzati dai nostri nemici anche come pezzi antiaerei.

  

 L’intero pezzo pesava 1.050 Kg ed il suo brandeggio era compreso tra – 7° e  + 18°  in altezza e  8°  in orizzontale, per l’adattamento al tiro era presente una manovella.

 

 Le granate pesavano 6,68 Kg ed il proiettile, spinto dalla carica di polvere infume contenuta nel bossolo, partiva con una velocità di 509 m/s raggiungendo una gittata massima di 7.300 m, all’impatto la spoletta faceva esplodere la carica di ammonal contenuta nel proietto.

 

 Il pezzo sparava anche i famosi proiettili shrapnel con le sue micidiali 316 palle che a seconda della regolazione della spoletta venivano lanciate anche prima dell’impatto da una carica di 35 gr di polvere nera.                                                                                                          

 Nella piazza principale della cittadina di Roccella Jonica si trova il cannone M 5/8 nelle migliori condizioni di conservazione,  sulla culatta della canna ha  impressi il numero  di matricola 4638,  il nome della fabbrica di produzione, Skoda, la sede dello stabilimento, Pilsen, e l’anno in cui venne prodotto, il 1917,  sono altresì riportati il calibro ed il peso, 347 Kg ; questo cannone è integro delle ruote e degli altri organismi di manovra e tiro tranne, ovviamente, dell’otturatore.

 Ben quattro esemplari della fabbrica Bohler  sono invece nel parco delle rimembranze del paese di Dasà ma pur essendo in discrete condizioni di conservazioni mancano delle ruote e di numerosi pezzi, i  loro numeri di matricola corrispondono al 5252, prodotto nel 1917, al 4025, prodotto nel 1916, al 4303, prodotto nel 1916, ed al 4049, fabbricato nel 1916.

 A Rosarno accanto al monumento ai caduti si trova quel poco che resta del numero 4979 prodotto nel 1917 dalla officine cecoslovacche Skoda di Pilsen, con il numero 34711.

 A Laureana di Borrello  sono esposte le canne di due cannoni di questo tipo ed uno risulta prodotto dalla Skoda nel 1916 con il n. 3999, sebbene riporti in caratteri più piccoli l’ulteriore matricola di 5546, mentre l’altro pezzo fu  prodotto dalla Bohler nel 1918 e porta il numero n. 7083.

 Accanto alle canne dei cannoni è sistemato un lanciabombarde che sull’alzo graduato ha il nome della fabbrica, Kaiser, ed il luogo di produzione Prag.

 A Bovalino accanto al monumento ai caduti si trova un lanciabombarde simile

 

 

 Un modello completamente diverso di lanciabombarde è sistemato tra le aiuole del monumento di Gioiosa. 

 

 A Limbadi accanto al monumento ai caduti è posto un cannone della Skoda ma di tipo diverso anzitutto per il calibro che corrisponde a 7,50 cm.

 

 Le sigle riportate sono M 15 Gk 5/15 mentre un primo numero di matricola, 1233, risulta cancellato e sostituito dal n. 22240  A.

 

 L’affusto reca una targhetta con inciso il n. 10571 e la specifica 75/13,  la coda a due lati è ribaltabile per cui il pezzo poteva essere facilmente trasportato insieme ad i serventi che prendevano posto sui sedili accanto alla canna.

Probabilmente in Calabria ne esistono degli altri, la loro segnalazione alla redazione sarà gradita per ulteriori approfondimenti, in ogni caso si rivolge un appello alle amministrazioni dei comuni affinché ne sia curata maggiormente la  manutenzione.

 

Roberto Avati

 

 
 

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