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Storia del Tricolore

È Reggio Emilia la città che ha dato i natali al Tricolore 208 anni fa. A decidere quale bandiera avrebbe rappresentato il primo Stato libero dell’età moderna furono i deputati delle popolazioni di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, seduti nel Parlamento della Repubblica Cispadana. Era il 7 gennaio 1797.

I tre colori scelti, verde, bianco e rosso, non hanno tanto un valore sentimentale come spesso viene semplificato (il verde come i campi della terra italica, li bianco come la purezza e il rosso come il sangue versato per la libertà) ma sono legati ad antichi stendardi e uniformi dell’epoca in questione. Mentre le tre fasce di uguali dimensioni sono chiaramente ispirate alla bandiera francese del 1790. La bandiera in quell’epoca (nel 1799 cominciò la campagna napoleonica in Italia che sgretolò l’antico sistema di Stati in cui fino ad allora era divisa la Penisola) più che rappresentare un segno dinastico o militare era appunto il simbolo di ideali di libertà e indipendenza che si andavano formando non solo in Italia, ma anche in altre nazioni.

La bandiera quale oggi la conosciamo e che campeggia sui Palazzi istituzionali è quella voluta dall’Assemblea costituente che si riunì dopo la nascita della Repubblica, il 2 giugno del ‘46. Un’assemblea, era il 24 marzo 1947, che così sancì: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano:

verde, bianco e rosso a bande verticali e di uguali dimensioni». All’approvazione, raccontano le cronache dell’epoca, sia i rappresentanti della Costituente che il pubblico presente si alzarono in piedi per una lunga e calorosa ovazione.

Gabriele Persico

Messaggio del Presidente Giorgio Napolitano in occasione della Festa del Tricolore

Roma, 7 gennaio 2008
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al sindaco di Reggio Emilia, prof. Graziano Delrio, in occasione delle celebrazioni per il 211° anniversario della nascita del tricolore, in programma oggi alla presenza del Presidente del Senato, nel quale rivolge il suo saluto cordiale "a tutti i partecipanti alla manifestazione e in particolare ai familiari dei partigiani che il 25 aprile del 1945 issarono il vessillo italiano sul municipio. Le solenni commemorazioni della nascita della bandiera nazionale, ora consacrata nella carta fondamentale, coincidono quest'anno con il sessantesimo anniversario dell'entrata in vigore della nostra Costituzione, che tramanda alle nostre generazioni quei fondamentali valori di libertà, solidarietà ed eguaglianza che hanno guidato le scelte dei nostri costituenti ed accompagnato e promosso la crescita della democrazia nel nostro Paese. Per tale motivo ritengo particolarmente significativa l'iniziativa di consegnare una copia della Costituzione agli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori, perchè la possano meglio conoscere e far valere ai fini del loro pieno inserimento nel mondo del lavoro e delle relazioni sociali. In questo spirito -conclude il Capo dello Stato- rivolgo al Presidente Franco Marini, ai Presidenti della Regione e della Provincia e a lei l'augurio per un anno sereno di impegno e di pace". ( fonte : Presidenza delle Repubblica )

Sala del Tricolore

In basso riprendiamo un vecchio articolo 07 gennaio 2005

ROMA - Una festa recente per un simbolo antico. Il Tricolore come simbolo dell’unità e della libertà dell’Italia, da affidare alle nuove generazioni affidando loro «la nostra storia e la nostra speranza». Lo sottolineava il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della Festa della bandiera italiana, del 2005. «Il 7 gennaio di ogni anno - ha ricordato il capo dello Stato in una dichiarazione - si onora nel Tricolore, innalzato a Reggio Emilia più di duecento anni fa, il simbolo dell’unità della Patria e della libertà del nostro popolo. È la bandiera delle "5 Giornate di Milano" - ha ricordato Ciampi della spedizione di Garibaldi, delle Guerre d’Indipendenza, dei soldati caduti nelle due guerre mondiali, dei cittadini d’Italia, ovunque chiamati a difendere l’onore della Patria, la sua unità, a sua libertà».«Con i suoi colori - aggiunge il capo dello Stato - la Nazione intera ha salutato, cinquanta anni fa, il ritorno di Trieste all’Italia ed ha reso omaggio, appena ieri, ai caduti di Nassiryia. Sempre più di frequente i Sindaci e gli insegnanti dei Comuni d’Italia, in occasione delle ricorrenze cittadine e nazionali, consegnano quella bandiera ai ragazzi delle nuove generazioni: insieme ad essa affidano loro la nostra storia e la nostra speranza». «L’Italia è un Paese di antica civiltà, forte dei valori di democrazia cui si ispirano le istituzioni della Repubblica e di un’Europa che ha saputo superare le antiche divisioni dei suoi popoli - conclude il capo dello Stato - può guardare con fierezza al passato e con serenità al futuro».

(Fonte Corriere della Sera)

     
 

 

 

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