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Nasce a Settingiano (CZ) il 23 agosto del 1923, primo di nove figli,
finita la scuola, inizia a lavorare come bracciante agricolo fino a che,
il 18 gennaio 1943 viene arruolato nel 398° Batteria Costiera da 105,
con incarico quale mitragliere, inquadrato nel 3° Corpo dArmata,
successivamente nel mese di giugno 1943, il 3° C. dA. passa alle
dipendenze della 11ª Armata con compiti di presidio territoriale con
sede del Comando a Tebe (Grecia Centrale). Dopo gli eventi dell8
settembre 1943, partecipò attivamente alla lotta contro le preponderanti
forze tedesche, presenti nel territorio, seguendo le sorti del suo
reparto. Il 12 settembre 1943 viene catturato dai tedeschi nei pressi
della città di Larissa ed internato in un campo di prigionia in Germania
a Sandbostel. In data 08 maggio 1945 viene liberato dagli alleati e
verso la fine di agosto del 1945 rientra in Patria e dopo pochi giorni a
casa.
Sempre restio a parlare della prigionia, sempre attento nel suo orgoglio
e fierezza a non lasciar trapelare nulla della debolezza umana, solo in
rare occasioni si lasciava andare con i propri cari e raccontava episodi
dei campi di concentramento. Con lo sguardo fisso nel vuoto raccontava,
rivivendola nella sua memoria, lesperienza della decimazione; e, tra le
tante, ricordava le volte in cui era arrivato in unoccasione ottavo e
nellaltra nono. Ricordava della fame, di come assieme ai suoi compagni
rovistava tra i cassonetti della spazzatura per nutrirsi delle bucce di
patate scartate dai tedeschi. Delle percosse subite, che lui chiamava in
dialetto palate. Raccontava di questi episodi e, nel momento in cui
recuperava la lucidità del presente, temeva di mostrarsi debole agli
occhi di chi lo ascoltava, pertanto cambiava immediatamente discorso,
recuperando così fierezza ed orgoglio.
Ha sempre pensato che quegli episodi, che lo vedevano vittima inerme,
rappresentassero motivo di disprezzo per lorrore della guerra.
Alla fine del conflitto, rientrato dalla prigionia, in una Calabria, che
faticava a risollevare le proprie sorti, si sposa nel 1947 con MUNIZZA
Antonia, dalla quale ha cinque figli, il primo dei quali muore ad un
mese dalla nascita.
Per migliorare la condizione economica della famiglia, nei momenti di
carenza occupazionale, si unisce periodicamente al fiume di forza lavoro
proveniente da ogni dove e diretto alla ricostruzione della Germania
post bellica. Ogni estate si reca ad Heidelberg, in, Germania, terra che
è stata per lui paradosso beffardo di prigionia e di sostentamento
economico.
Ad ogni rientro in Calabria i figli e i parenti lo ricordano per aver
sempre portato nei suoi bagagli doni, formaggi e barrette di cioccolata
per i propri cari, vicini e gli amici che lo venivano a salutare.
Nel tempo riesce con linseparabile moglie ad accantonare i soldi
necessari per acquistare, particella dopo particella, un appezzamento di
terreno in Settingiano, ove, sempre assieme alla compagna di una vita e
con il sostegno dei figli dedica lintera restante parte della propria
esistenza.
Muore il 27 ottobre 2012 nella propria abitazione con tutti i propri
figli al capezzale del letto.
a cura di Giuseppe CHIRICO |
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