CALABRIAINARMI

 " PER LA PATRIA!"

VINCENZO SANTORO

 
 
 

Figlio di Giuseppe, originario di San Vito sullo Jonio, e Filomena Mellea e nipote di Vincenzo e Teresa De Luca,  Vito Vincenzo Santoro nacque a Montepaone il 3 dicembre 1891. Fu il primo di 8 fratelli (Vincenzo appunto, Saverio, Antonio, Vito, Teresa, Concetta, Clementina, Stella) .

Venne chiamato alle armi a vent’anni il 1° novembre 1911, presso l’11° Reggimento artiglieria da campagna, per poi passare nel 9° Reggimento artiglieria con sede a Pavia, fino al congedo avvenuto a novembre 1913. Con la mobilitazione generale venne chiamato alle armi nuovamente nell’aprile del 1915, ad un mese dallo scoppio della prima guerra mondiale, sempre nel 9° Reggimento che dipendeva  dall’11° Corpo d’Armata. Nella stessa unità facevano parte le Brigate di fanteria Brescia e Ferrara, appartenenti alla 22ma divisione, quasi tutte composte prevalentemente da calabresi, nonché l’eroica Brigata Catanzaro di cui facevano parte vari montepaonesi tra cui l’aspirante ufficiale Carbone.

Venne subito promosso caporale il 30 aprile 1915, mentre caporal maggiore lo diventerà il 15 marzo 1916. Nello stesso periodo passò a far parte del Corpo dei Bombardieri; specialità questa costituita nei primi mesi del 1916. La guerra di trincea aveva determinato la necessità di dotarsi di armi particolari in grado di distruggere i reticolati nemici. Erano state create le bombarde e cioè mortai a tiro arcuato di dimensioni ridotte e capaci di tirare a brevi distanze una forte carica esplosiva.

Vincenzo Santoro frequentò i relativi corsi di istruzione presso la scuola di Susegana (Treviso) e successivamente venne inviato in prima linea inquadrato in una batteria di bombarde. Ogni batteria era formata da 5 ufficiali, 125 uomini di truppa e 12 bombarde (4 batterie formavano un gruppo e 3 gruppi 1 raggruppamento). Il Corpo dei bombardieri dipendeva dall’artiglieria ma combatteva in prima linea a stretto contatto con la fanteria, visto che lo scopo era quello di causare più danni possibili alle trincee nemiche prima di un assalto.

Nel giugno 1916 Vincenzo partecipò alla sanguinosissima battaglia sul Monte San Michele, ove gli austriaci sperimentarono per la prima volta l’uso dei gas asfissianti che trovarono impreparate le truppe italiane, tant’è che  si contarono migliaia di morti in pochissimo tempo. Furono utilizzate dagli ungheresi anche mazze ferrate per uccidere i soldati italiani intontiti dagli effetti dei gas. L’esercito italiano però si ricompattò in breve tempo riconquistando le posizioni precedentemente perdute culminate poi nella sesta battaglia dell’Isonzo che portò alla conquista di Gorizia.

Per gli atti di valore compiuti, Vincenzo Santoro, il quale si era salvato riuscendo a mettere in tempo la maschera antigas e continuando a combattere, in assenza di tutti gli ufficiali del suo reparto che erano rimasti uccisi dall’offensiva nemica, venne proposto per la Medaglia d’Argento, poi commutata in Medaglia di Bronzo al Valor Militare, unita alla promozione sul campo per merito di guerra ma subendo però invalidità al proprio fisico.

Venne promosso sergente il 25 agosto 1916 ed inviato nella 73ma batteria bombarde, facente parte del 2° raggruppamento sempre con la Terza armata. Rimase in prima linea nella zona di Crauglio-San Vito al Torre (Udine), alternando periodi di permanenza in trincea a periodi di riposo in retrovia fino al termine del conflitto. In una medaglia ricordo della Scuola Bombardieri, trasferita nel 1917 a Sassuolo (Modena), risulta appartenente alla 197ma batteria.

Venne promosso Aiutante di battaglia per merito di guerra il 15 giugno 1918 con ordine n° 204 da parte  dell’11° Corpo d’Armata. Tale grado fu istituito durante la guerra per premiare i sottufficiali che si fossero distinti in azioni eroiche e che avessero le caratteristiche per poter comandare un  plotone. Era questo un grado posto al vertice della categoria dei sottufficiali ed intermedio tra i marescialli ed i sottotenenti. Evidentemente sul campo aveva dimostrato spiccate attitudini al comando e notevoli capacità organizzative e non furono tanti coloro i quali ebbero durante il conflitto analoga promozione.

Venne congedato il 20 dicembre 1920 col 9° Reggimento di artiglieria.

Rientrato a Montepaone nei primi anni venti sposò Maria Migliano da cui ebbe 7 figli (Giuseppe, Francesco, Giovanni , Filomena, Caterina, Antonio, Giuliana).

Con gli anni altre nubi minacciose si addensarono in Italia ed in Europa. Negli anni 35-36 c’era stata la guerra in Etiopia e nel 1937 la guerra di Spagna.

Sul foglio matricolare risulta in quegli anni appartenente al 10° Reggimento Artiglieria Volturno con sede in Campania.

Si arruolò volontario nella guerra di Spagna assegnato al 1° Reggimento Artiglieria Volontari “Littorio” il 23 gennaio 1937, rimanendo in Spagna fino al 15 novembre 1938 e partecipando al ciclo operativo delle battaglie di Guadalajara, Santander, Ebro (marzo-aprile 1938) e la battaglia del levante (luglio 1938),  assegnato alla 2^ batteria comando. Da sue fotografie risulta essere stato a Siviglia nel 1937, a Santander in Cantabria nel 1937 ed a Santo Domingo e Logrono, nella regione de La Rioja, nel 1938.

Il 10 giugno 1940 l’Italia entrò nel secondo conflitto mondiale da cui ne uscì 5 anni dopo completamente dissanguata e distrutta. Il 30 agosto 1940 venne richiamato alle armi a domanda ed assegnato dapprima al comando federale GIL di Catanzaro, poi al Distretto militare di Catanzaro fino al 1943, e successivamente al 209° battaglione mitraglieri mobilitato, ove rimase in servizio fino al 15 settembre 1945 in territorio dichiarato in stato di guerra. Venne inviato in congedo assoluto per proscioglimento dal servizio il 31 dicembre 1956.

Partecipò quindi all’intero ciclo bellico 1940-43 e 1943-45.

Con la famiglia si era nel frattempo trasferito a Catanzaro nell’ottobre 1940 per poi ritornare a Montepaone negli anni sessanta.

Per i tre conflitti cui aveva partecipato venne decorato inoltre di 3 Croci al Merito di guerra, varie medaglie di benemerenza e commemorative, tra cui quella di Cavaliere di Vittorio Veneto, e di volontario di guerra. Venne scritto al Ruolo d’Onore del Distretto militare di Catanzaro in quanto invalido di guerra. Nel foglio matricolare è indicato che ha servito la Patria con fedeltà ed onore in ogni circostanza.

Morirà nella sua Montepaone il 18 aprile 1974, mentre la moglie era già morta nel 1963.

Motivazione della Medaglia di Bronzo al Valor Militare a lui assegnata:

SANTORO Vincenzo da Montepaone (Catanzaro), caporal maggiore Raggruppamento Bombardieri. N° matricola 30719:

“Durante un contrattacco nemico, venuto a mancare l’ufficiale comandante la sezione, continuò il fuoco della sua bombarda, dirigendone il tiro con calma e sangue freddo, nonostante fosse stato colpito dai gas asfissianti “ San Michele 29 giugno 1916

 

 

 

 
 

 

 

   
                                                        FOTO RICORDO ANNO 1917                                         FOTO RICORDO ANNO 1940    
         
   

 

   
                                                                                                           FOTO RICORDO GUERRA DI SPAGNA 1938    
         
   

   
                                                    CATANZARO 1940: FOTO RICORDO (PROBABILMENTE) INTERNO CASERMA "FLORESTANO PEPE"    
         
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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