CALABRIAINARMI

 " PER LA PATRIA!"

 

204° ANNIVERSARIO FONDAZIONE ARMA CARABINIERI

 

 

 

 
 

 

 
     
 

Il 05 giugno 2018 L’Arma dei Carabinieri celebra 204° anno della propria fondazione avvenuta a Torino il giorno 13 luglio 1814, con la promulgazione delle “Regie Patenti” da parte dell’allora Re di Sardegna, Vittorio Emanuele I di Savoia: “…Corpo di militari, distinti per buona condotta e saggezza…. Essi avranno le speciali prerogative, attribuzioni, ed incombenze finalizzate allo scopo di contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato, che non può essere disgiunta dalla protezione e difesa dei buoni e fedeli Sudditi nostri, e dalla punizione dei colpevoli” (preambolo alle Regie Patenti). Fu uno dei primi provvedimenti presi dal re al suo rientro a Torino, dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia.

Si trattava di una novità assoluta: un'istituzione con la duplice funzione della difesa dello Stato e della tutela della sicurezza pubblica, quale organismo di polizia con speciali doveri e prerogative.

Un mese dopo la promulgazione delle Regie Patenti che segnarono la nascita del Corpo dei Carabinieri Reali fu emanato il Regolamento che dettava i compiti degli appartenenti al Corpo.

Dieci articoli, in un testo molto scarno che dimostra come la maggior parte delle incombenze dell’Arma siano più o meno le stesse dopo quasi duecento anni.

Ai militari si comandava di pattugliare le strade e in particolar modo i luoghi sospetti; raccogliere informazioni sui crimini e notificarli alle autorità competenti; cercare e inseguire i malfattori; vigilare su mendicanti, vagabondi e persone sospette; identificare ed eventualmente perquisire i viandanti, soprattutto allo scopo di verificare che non portino armi; stendere i verbali sui morti rinvenuti per strada o nelle campagne, avvisando subito gli ufficiali; verbalizzare incendi, scassi, omicidi; raccogliere le testimonianze per avviare le indagini; circolare nei pressi di fiere, mercati, feste, balli o riunioni particolarmente affollate; operare per mantenere transitabili le strade, intervenendo per impedire qualunque genere di interruzione

Quel Corpo di soldati d'élite, armati di carabina (per questo chiamati Carabinieri), era il primo Corpo dell'Armata Sarda (come allora si chiamava l'esercito piemontese) e aveva la peculiarità di essere capillarmente diffuso su tutto il territorio, a stretto contatto con la popolazione. Gli ufficiali furono scelti per la gran parte dall'Arma di cavalleria, la più prestigiosa dell'esercito sabaudo. Il primo comandante in capo del Corpo fu il Generale d'Armata Giuseppe Thaon di Revel, nominato il 13 agosto 1814.

I Carabinieri avevano una bella uniforme turchina, adornata di alamari d'argento, e indossavano un cappello a due punte, chiamato popolarmente ”lucerna”, con pennacchio (dal 1833) blu e rosso: colori ancor oggi ricorrenti nella simbologia dell'Arma, non solo nelle uniformi, ma anche nello stemma araldico e nelle livree dei mezzi di servizio. Il blu rappresenta la nobiltà dell'Istituzione, il valore militare, la fedeltà, la giustizia, l'amor di patria, mentre il rosso l'audacia, il coraggio, il sacrificio. Tale uniforme, nelle sue linee generali, è tuttora indossata per cerimonie di particolare solennità.

Il 23 aprile 1815, quindi appena 9 mesi dopo la loro istituzione, perì in servizio il primo di una lunga lista di Carabinieri: Giovanni Boccaccio fu ucciso a Vernante (Cuneo) con un colpo di fucile da un pericoloso fuorilegge evaso dal carcere di Cuneo.

Il nuovo corpo fu impegnato sul campo per la prima volta il 6 luglio 1815 nella battagli di Grenoble, durante l'ultima campagna militare contro Napoleone Bonaparte. Uno squadrone di Carabinieri a cavallo caricò le truppe francesi per il possesso di una piazzaforte alle porte di Grenoble, mettendole in rotta e contribuendo in modo decisivo alla vittoria. Fu il primo dei tanti fatti d’arme che vide impegnati i Carabinieri dal Risorgimento alla Seconda Guerra Mondiale.

Dalla sua nascita, l’Arma ha accompagnato, con la sua presenza vigile e rassicurante, generazioni di italiani, vivendo da protagonista tutti gli eventi storici che hanno caratterizzato la vita del Regno Sabaudo e, successivamente, del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana, fino agli impegni internazionali odierni per la pace e la sicurezza, seguendo sempre un percorso fatto di fedeltà alle Istituzioni e di servizio alla collettività.

Un servizio testimoniato dalle numerose ricompense alla Bandiera e dalle migliaia di decorazioni individuali e che trova conferma nel termine con il quale comunemente l'Arma viene identificata: "La Benemerita".

Fitta la schiera dei Carabinieri che immolarono la propria vita nell’adempimento del proprio dovere, fedeli alle istituzioni e di servizio alla collettività: …Carabiniere a cavallo Giovanni Battista Scapaccino (è la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare dell’Arma) … Carabiniere a cavallo Paride Biselli…. Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto, immolo la propria giovane vita per salvare quella di 22 ostaggi innocenti (è in corso presso la Congregazione delle Cause dei Santi il processo di canonizzazione dell’eroico militare)…. Maresciallo d'alloggio Francesco PepicelliCarabiniere Bertogli Lindo… Brigadiere Carmine Tripodi…. Gen. C.A. Carlo Aberto Della Chiesa....... Carabiniere Walter Frau e tantissimi altri”…

La fedeltà è sempre stata una caratteristica dell'Arma. Il suo motto è “Nei Secoli Fedele, inizialmente ideato come contrassegno antonomastico dal Capitano Cenisio Fusi per la medaglia commemorativa del primo centenario dell'Istituzione e divenuto motto ufficiale nel maggio del 1932. Nel 1935, nasce il primo stemma araldico dell'Arma, che successivamente ha conosciuto altre quattro versioni, l'ultima delle quali, quella del 2002, che riprende tutti gli elementi delle precedenti, quasi a sottolineare la continuità istituzionale nella storia.

Alla fedeltà, ancora, sono ispirate la marcia d'ordinanza ("La Fedelissima") e la Celeste Patrona, Maria “Virgo Fidelis, alla quale Papa Pio XII, nel 1949, scelse di affidare i Carabinieri, fissandone la ricorrenza al 21 novembre.

Risale al 14 marzo del 1894 la concessione e l'uso della Bandiera di guerra dell'Arma dei Carabinieri alla Legione allievi di Roma dove è tuttora custodita. La consegna ufficiale avvenne nel corso di una solenne cerimonia che si tenne nel piazzale della caserma Macao, a Roma, alla presenza del Re Umberto I di Savoia. Prima di allora il vessillo tricolore era destinato in esclusiva ai reggimenti di fanteria ed alle grandi unità operative dell'Esercito. Già all'atto della consegna ufficiale, la Bandiera venne decorata delle prime onorificenze: 2 medaglie di bronzo per la condotta ammirevole tenuta dall'allora Corpo dei CC.RR. nelle battaglie di S. Lucia e di Staffalo, Sommacampagna e Custoza, fatti d'arme risalenti alla 1^ guerra di indipendenza. Inoltre, le fu conferita anche la medaglia d'argento al valore militare per la valorosa e gloriosa carica di Pastrengo. Il vessillo ha preso parte in prima linea a tutte le più importanti operazioni militari condotte dal Reggimento mobilitato CC.RR. nel corso della grande guerra (15 - 18).

[il Reggimento Carabinieri fu costituito su 9 Compagnie, per una forza complessiva di 65 ufficiali e di 2.500 tra sottufficiali e truppa.  A questa unità si aggiunsero un Gruppo Squadroni, 257 Plotoni autonomi e 168 Sezioni. Il contingente fornito dall’Arma era di 488 ufficiali e di 19.556 sottufficiali e Carabinieri dislocato ovunque, sul nostro fronte e su quello francese, in Albania e in Macedonia, in Palestina ed in Russia. Il Reggimento ed il Gruppo Squadroni costituirono unità d'impiego, mentre le Sezioni e i Plotoni vennero assegnati, per servizi di Polizia Militare, alle Grandi Unità dell’Esercito. I Carabinieri, operanti nel corso della 1° Guerra Mondiale, si confermano all'altezza delle loro tradizioni, distinguendosi nelle battaglie dell'Isonzo, dei Carso, del Piave, sul Sabotino, sul San Michele ed in particolare nei combattimenti sulle pendici del Monte Podgora, oggi Monte Calvario, alle porte di Gorizia, dove il 19 luglio 1915 I Carabinieri del 1° Reggimento Mobilitato danno l’assalto agli inespugnabili apprestamenti difensivi austriaci a quota “240”. Fedeli al dovere "dettero prova della più grande tenacia, rimanendo saldi e impavidi sotto la furibonda tempesta nemica di ferro e di fuoco, decimati, ma non fiaccati”. Durante il conflitto caddero 1.400 Carabinieri; i feriti furono 5.000. A reparti e singoli militari, operanti in Patria e all'estero, furono conferiti: 1 Croce dell'Ordine Militare di Savoia, 4 Medaglie d'Oro, 304 d'Argento, 831 di Bronzo, 801 Croci di Guerra e 200 Encomi Solenni, tutti al Valor Militare]. Il 5 giugno 1920 venne insignita della prima medaglia d’oro al Valore Militare per l’eroica partecipazione dei Carabinieri al conflitto mondiale.

Da allora questa data – simbolo è stata scelta come anniversario per la celebrazione della festa dell’Arma.

Ad oggi, la Bandiera dell’Arma è decorata di oltre 52 diverse onorificenze tra cui spiccano 6 Croci di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, 3 Medaglie d'Oro al Valor Militare, 3 Medaglie d'Oro al Valor dell'Esercito, 9 Medaglie d'Oro al Valor Civile,6 Medaglie d'Oro al Merito della Sanità Pubblica, 5 Medaglie d'Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte, 2 Medaglia d'Oro di Benemerita dell'Ambiente, 1 Medaglia d'Oro di Benemerenza per il Terremoto del 1908, 4 Medaglia d'Oro al Merito Civile, 1 Medaglia d'Oro della Protezione Civile Nazionale per il terremoto del 2009,  5 Medaglie d'Argento al Valor Militare, 1 Medaglia d'Argento al Valor Civile, 4 Medaglie di Bronzo al Valor Militare,  2 Croci di Guerra al Valor Militare.

I Carabinieri, attraversando duecento anni densi di avvenimenti e mutamenti epocali, hanno sempre saputo tener fede alla loro missione, rimanendo, “nei secoli fedele”, a difesa delle libere Istituzioni e dei cittadini.

 
     
 

FRANCESCO CUTULI

 
 

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