IL CONTRIBUTO DELLA CALABRIA NELLA GRANDE GUERRA
Sono il Generale di Divisione della Riserva Pasquale
Martinello. Presiedo l’Associazione Culturale “Calabria
in Armi”. Il Sodalizio cui appartengo sta collaborando
col Comando Militare Esercito Calabria
nell’effettuazione delle ricerche sui Caduti in guerra
della provincia di Catanzaro, ma già da qualche tempo
sta conducendo ricerche sui Caduti calabresi nelle varie
guerre del novecento.
Il presente studio si può considerare un’appendice alla
ricerca sui Caduti calabresi ed è finalizzato ad
approfondire e valutare il contributo che la Calabria ha
dato alla Grande Guerra.
Il nerbo del Regio Esercito Italiano nel periodo 1915-18
era formato da 115 brigate di fanteria e da 234
reggimenti (generalmente due per Brigata). Sei possiamo
definirle Calabresi:
·
La Brescia (il 19° a Monteleone, oggi Vibo Valentia e
Catanzaro e il 20° a Reggio Calabria);
·
La Ferrara (il 47° a Lecce e il 48° a Catanzaro);
·
La Catanzaro (il 141° presso il Deposito del 48° di
Catanzaro Marina e il 142° presso Deposito del 19° di
Monteleone);
·
La Udine (il 95° presso Deposito 47° di Lecce e il 96°
presso il Deposito del 48° di Catanzaro Marina);
·
La Jonio (il 221° presso il Deposito del 48° di
Catanzaro Marina e il 222° presso il Deposito del 3° di
Messina);
·
La Cosenza (il 243° presso Deposito del 19° di
Monteleone e il 244° presso Deposito 30° di Nocera
Inferiore).
La Brescia, la Ferrara e la Catanzaro erano già in
organico all’Esercito Italiano nel 1915, mentre le altre
tre furono costituite a operazioni durante e
rispettivamente: la Udine nel marzo del 1916, la Jonio
nell’aprile del 1916 e la Cosenza nel gennaio del 1917.
Sono state analizzate le 115 Brigate che formarono il
regio esercito. La Brigata era l’unità elementare
formata da 6000 uomini e basata su due reggimenti
(tranne tre brigate che a guerra quasi finita furono
costituite su tre reggimenti). La fanteria fu l’arma che
sostenne il peso più rilevante poiché l’80% dei Caduti
faceva parte proprio della fanteria.
Dall’analisi svolta sui Caduti, utilizzando oltre che
Albo d’Oro anche i riassunti storici delle brigate di
fanteria, emerge che le Brigate Brescia, Ferrara e
Catanzaro sono tra i reparti col maggior numero di morti
in guerra a livello nazionale, rispettivamente con 3077,
2879 e 2222 Caduti. Addirittura la Brescia è la terza
Brigata italiana per numero di Caduti.
A livello di Reggimento il 19° Brescia è il quarto
Reggimento italiano per numero di Caduti, assieme al 47°
Ferrara. Il Reggimento italiano col maggior numero di
morti è stato il 55° Marche (il cui distretto di
reclutamento era anche Cosenza), la cui causa è da far
risalire a un naufragio a seguito di siluramento della
nave che trasportava il reparto dall’Albania in Italia
nel giugno del 1916. Solo in quella circostanza perirono
quasi 2000 fanti.
Anche la Udine, la Jonio e la Cosenza, tenuto conto
della suddetta data di Costituzione hanno offerto un
altissimo contributo e rispettivamente: Udine 1245,
Jonio 1292 e Cosenza 505.
Altri dati possono essere valutati soffermandosi sulle
decorazioni (alla Bandiera e individuali) e sul numero
dei Caduti raggruppati per Ufficiali, Truppa e Ufficiali
Calabresi relativi alle Brigate Brescia (rispettivamente
175, 2902 e 33), Ferrara (176, 2703 e 28), Catanzaro
(132, 2090 e 11). Si può rimarcare che la Brescia è la
Brigata che ha avuto il maggior numero di soldati Caduti
seguita dalla Ferrara e dalla Catanzaro. Per quanto
concerne le decorazioni alla Bandiera si può rilevare
che entrambi i reggimenti della Ferrara hanno ottenuto
la Medaglia d’Oro al Valor Militare, mentre, sul piano
individuale, il più decorato è il 142° Reggimento della
Brigata Catanzaro con le sue tre Medaglie d’Oro.
Specifiche ricerche (utilizzando i dati del censimento
del 1911 e studi del ministero della guerra come la
Forza dell’Esercito del 1927) hanno dimostrato che la
Calabria, con i suoi oltre 20.000 Caduti, è la terza
regione d’Italia nel rapporto fra truppe mobilitate
(177.125) e Caduti, con una percentuale dell’11,31% (a
fronte di una media nazionale del 10,49%, considerando
le regioni così come esistenti al tempo della guerra).
La Calabria si colloca al terzo posto nazionale anche
nel rapporto tra mobilitati e militari decorati di
Medaglia d’Oro al Valor Militare (14) ed è superiore con
il suo 78% alla media nazionale (74%) nel rapporto tra
militari mobilitati su italiani in età di mobilitazione.
Pertanto nella partecipazione, nell’estremo sacrificio e
nell’eroismo, il contributo che la Calabria ha fornito
alla Prima Guerra Mondiale è stato rilevantissimo e
superiore, in termini percentuali, alla media nazionale.
Borrelli Elvidio è l’eroe cittadino. Nato a Nicastro il
21 settembre 1892, morì in combattimento sul Monte
Mosciagh. Noi lo vogliamo ricordare rileggendo la
motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla
memoria “Durante un intero anno di guerra, dava
costante prova di mirabile coraggio e di ardente amore
di Patria. Sempre primo agli assalti ed alla distruzione
delle formidabili difese avversarie, era anche
esploratore arditissimo ed intelligente informatore.
Nell’attacco del 23 luglio, primo fra tutti, si
slanciava sul reticolato nemico, tentando di aprirvi un
varco. Ferito a morte, incitava ancora con nobili parole
i compagni; fulgido esempio delle più belle virtù
militari. Monte Mosciagh, 23 luglio 1916”.
Termino riprendendo prima il Bollettino del Comando
Supremo del 23 giugno 1918: “dal Montello al mare il
nemico sconfitto ed incalzato dalle nostre valorose
truppe, ripassa in disordine il Piave”
Preludio al Bollettino del Comando Supremo del 4
novembre 1918: “I resti di quello che fu uno dei più
potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e
senza speranza le valli che avevano discese con
orgogliosa sicurezza”
Firmato Diaz, ma Scritto da Generale Domenico Siciliani
Capo Ufficio Stampa del Comando Supremo nato a Cirò il
1° maggio 1879.
Le motivazioni delle medaglie individuali (12 Medaglie
d’Oro, 980 Medaglie d’Argento e 1565 Medaglie di Bronzo)
e alle Bandiere (3 Medaglie d’Oro, 9 Medaglie d’Argento
e 2 Medaglie di Bronzo) e gli oltre 20.000 Caduti danno
la dimensione, sicuramente ragguardevole, del contributo
alla GG dato dalla Calabria lontana, ma solo
geograficamente dagli avvenimenti legati alla prima
guerra mondiale. |