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Si è svolta giovedì 18 agosto 2016, presso la sala Antonio
Garcea del Centro Visite Monaco dellUfficio Territoriale per
la Biodiversità del Corpo Forestale dello Stato a Villaggio
Mancuso diretto dalling. Nicola Cucci, la presentazione del
volume di Domenico Chianesi e Salvatore Scalise La 27^
divisione di fanteria Sila in Africa Orientale' Ursini
Editore. Lincontro, voluto dallAssociazione Culturale
Calabria in Armi e dallAssociazione Nazionale Polizia di
Stato sez. di Catanzaro, con il patrocinio gratuito del Comune
di Taverna, è stato coordinato dal generale di divisione aus.
Pasquale Martinello. Il primo a prendere la parola è stato il
Presidente dellAssociazione Culturale "Calabria in Armi" che,
dopo aver salutato i presenti, ha sottolineato che la
presentazione del libro sulla divisione Sila è loccasione per
ricordare una parte di storia e di microstoria che non è
riportata in nessun testo scolastico. Il lavoro portato avanti
dai due autori, ha voluto ribadire Saccà, permette ai lettori di
ricostruire quelle vicende, in modo molto misurato, in cui vede
protagonista una divisione del regio esercito italiano,
costituita per tre quarti da calabresi, nellultima guerra di
conquista in Africa. Divisione che fu impegnata nelle prime fasi
della sua costituzione proprio nel territorio catanzarese. Il
presidente di Calabria in Armi ha ricordato il contributo dato
dai calabresi nelle varie vicende belliche del nostro paese,
dalle guerre risorgimentali alle guerre mondiali e coloniali. Il
lavoro fatto dai due autori, ha continuato Mario Saccà, di
ricerca e di raccolta di fonti documentarie, di estratti di
diari, di foto originali come quelle di proprietà della famiglia
Mantelli-Scrivo e della famiglia del Dott. Saverio Granato, dei
documenti conservati nel Musmi, dimostra come la storia locale
può dare alla luce una parte della storia di una comunità e di
un territorio. Proprio per questo motivo, ha concluso Saccà, è
importante avere nella città di Catanzaro luoghi come il MUSMI
(Museo Storico Militare potrebbe diventare luogo della memoria
di coloro che parteciparono ai vari eventi bellici attraverso la
raccolta di diari e ricordi. Il Consigliere Emilio Verrengia,
dopo aver ringraziato i presenti, ha voluto ricordare che
dellAssociazione Nazionale Polizia di Stato sezione di
Catanzaro è da sempre vicino a quelle iniziative che portano
alla riscoperta di vicende storiche molto spesso sconosciute ai
più, anche quando si tratta di un periodo buio per la nostra
nazione come fu quello della guerra di conquista dellEtiopia.
Verrengia, ha continuato, sullimportanza della sinergia tra
associazioni culturali e istituzioni pubbliche per portare
avanti la valorizzazione del territorio, ed è soprattutto in
questo momento in cui tale sinergia deve essere più
significativa, in un momento in cui la trasformazione per
effetto della legge 56/14 pone serie difficoltà di gestione da
parte dellente Provincia dei Musei, che tanto importanti sono
per la vita culturale del territorio catanzarese.
Successivamente hanno preso la parola i due autori. Salvatore
Scalise ha analizzato e contestualizzato il periodo storico
politico in cui si andò a creare in Italia quel clima di
esaltazione collettiva che portò il fascismo allacme della sua
popolarità e che portò una intera nazione a partecipare, con
molte e varie aspettative, allultima conquista coloniale in cui
si avventurò una nazione europea. Lintento di questo lavoro, ha
concluso Scalise, è quello di ricordare gli uomini che fecero
parte della 27^ divisione Sila, come riconoscimento al valore,
al sacrificio ed al coraggio di quegli uomini, che al di là di
qualsiasi giudizio, combatterono nel nome della propria Patria.
Lintervento del colonnello Domenico Chianesi si è sviluppato
sulla formazione della Divisione e sul ruolo rilevante avuto dai
suoi reparti nelle vicende etiopiche. Una carrellata quella
fatta dal colonnello Chianesi che parte dal 1934 anno di
costituzione della Sila, con sede a Catanzaro, passando dalle
faticose esercitazioni proprio sullaltopiano silano conclusesi
a Boca di Piazza. Chianesi, anche con lausilio di immagini di
repertorio, ha ricordato le lunghe marce di trasferimento dei
vari reparti da Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro.
Successivamente, è passato ad analizzare le battaglie nelle
quali fu protagonista la 27^ Divisione Sila. La più
significativa fu senza dubbio quella dellEndertà, conosciuta
come Battaglia dellAmbaradam che, come ha voluto sottolineare
il colonnello Chianesi, non fu una scaramuccia così come si
suole pensare usando la parola Ambaradam ma al contrario fu una
elaborata manovra di accerchiamento portata avanti dallesercito
italiano che provocò una cruenta battaglia in cui morirono
migliaia di giovani etiopici e persero la vita anche militari
italiani (tra questi il sergente Giuseppe Bianco di Sersale).
Infine, Chianesi, ha ricordata lepica marcia della Divisione
Sila per occupare Socotà e laccoglienza festante fatta ai
reparti rientranti dallEtiopia a Catanzaro, Reggio Calabria e
Catanzaro. A conclusione degli interventi dei due autori, hanno
preso la parola il vice Sindaco Salvatore Tozzo che ha voluto
testimoniare la presenza del proprio nonno nelle file della
Divisione Sila e ha voluto esprimere limportanza del lavoro
fatto nel libro per aver voluto riportare alla luce storie molte
volte dimenticate. Il Vice Sindaco di Magisano ha voluto
ricordare ai presenti, che proprio nello spirito di riproporre
la storia del territorio, nei prossimi giorni sarà presentato a
Magisano un libro che analizza le vicende della baronessa
Pignatelli e il rapporto intercorso con Michele Bianchi, gerarca
fascista e ministro dei lavori degli anni 20, che ebbe una
notevole importanza per lo sviluppo della Sila. Successivamente
ha preso la parola Carmelo Sanzi, già Sindaco di Taverna, che
esternato lapprezzamento per il lavoro fatto dagli autori,
anche se parlare di guerra e di conquiste non è sempre facile,
ma si apprezza lintento di Scalise e Chianesi nel voler portare
alla luce la storia che comunque ha interessato anche il
territorio della pre Sila, anche se ancora a tanto, ha concluso
Sanzi, si deve portare alla luce, iniziando dal periodo post
unitario e la presenza dei briganti in Sila alle lotta dei
lavoratori della terra che si ebbero negli anni cinquanta. Le
conclusioni dellincontro sono state fatte dal generale Pasquale
Martinello che ha voluto rimarcare che il volume sulla Divisione
Sila ricostruisce, la storia di grande unità del regio esercito
italiano e quei mesi tra il 1935-36 che è stata la guerra di
conquista dEtiopia, in modo equilibrato, senza ombra di dubbio.
I presenti, alla conclusione della presentazione, hanno potuto
visionare la mostra allestita dal collezionista Umberto Di Tardo
con foto originali depoca, medaglie, cartoline riguardanti la
27^ divisione Sila ed il periodo coloniale. |
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