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Il 28 Marzo nel Cimitero centrale della città si svolgerà la cerimonia per la commemorazione dei soldati Austro-Ungarici deceduti nell’Ospedale militare di Catanzaro fra il 1918 e il 1919. Si inizierà con la messa, celebrata presso la Chiesa Madre da Don Andrea Perrelli. Al termine sarà scoperta una lapide, offerta dal Comune di Catanzaro e curata dall’Associazione Calabria in Armi, che contiene i nomi dei militari che, 92 anni or sono, persero la vita lontano dal loro Paese e dai loro affetti. Successivamente sono previsti gli interventi dell’ Associazione Calabria in armi, delle Autorità della Provincia e del Comune di Catanzaro, del Sindaco di Stilo e verranno deposte due corone: una offerta dalla nostra Amministrazione Provinciale, l’altra dall’on. Rieser , accompagnato dall’ex Direttore dell’Ossario del Monte Grappa Diego D’Agostino, in omaggio ai caduti civili e militari che riposano nel sacrario comunale esistente all’interno dello stesso cimitero. Saranno presenti rappresentanze del Comando Esercito Calabria, della Croce Rossa, delle Associazioni d’Arma, di associazioni culturali della città. Solidarietà e sostegno al significativo evento, che apre una pagina poco nota di storia calabrese, sono stati offerti anche dalla Camera di Commercio, dall’ Associazione Industriali, dal COSER, dalla ditta Meta Calabria. Calabria in Armi ha pubblicato una brochure nella quale si fa il punto sulla presenza di prigionieri dell’imperiale regio-esercito austro ungarico in alcuni comuni della Regione. E’ una ricerca “pionieristica” che richiederà molti approfondimenti ma che contribuirà alla ricostruzione di eventi che ebbero rilevanza nazionale e fin qui poco noti. La manifestazione è stata realizzata perché il Presidente della Croce Nera ( la struttura statale Austriaca che ha il compito delle onoranze ai caduti in guerra di ogni parte del pianeta) ha espresso il desiderio di rendere omaggio ai suoi antichi connazionali i cui nominativi sono stati inviati a Vienna da Mario Saccà, che ne aveva rinvenuto la trascrizione nei registri storico-anagrafici del Comune di Catanzaro. Dei trenta militari Austroungarici, 5 risiedevano in Catanzaro Lido ( contrade Frasso, Verghello, Barone), uno nel “Villaggio Pontegrande”. Gli altri a Stilo, Corigliano Calabro, Settingiano, Casale Altamura. Furono probabilmente vittime dall’ influenza ricordata come “Spagnola”, che provoco’ milioni di morti in tutto il mondo. Erano impiegati nei lavori civili non finalizzati alla guerra in diversi comuni della Calabria . La normativa del tempo consentiva, infatti, l’utilizzo dei prigionieri di guerra degli eserciti allora avversari secondo apposite norme che, fra l’altro, garantivano loro la paga, l’assicurazione, la possibilità di corrispondere con il proprio Paese, la vita in alloggi decorosi. Vi erano, naturalmente, anche delle regole da rispettare che prevedevano anche sanzioni ove venissero violate, ma non tanto gravi da avere conseguenze letali. Le poche testimonianze ancora utilizzabili raccontano dell’ospitalità delle nostre popolazioni tant’è che qualcuno rimase in Calabria dopo la fine della guerra , si sposò ed ebbe figli, altri tornarono per ritrovare i posti dove avevano vissuto durante la prigionia. Alcuni articoli della brochure ( autori Sindaco di Stilo, Santoro, Capalbo, Saccà) riprendono queste memorie che fanno parte, nell’Europa di oggi, di una storia alla quale si guarda con senso di pace dalle rappresentanze di due Paesi, Austria ed Italia, che si incontreranno Domenica 28 nella nostra città. CALABRIA IN ARMI Catanzaro 24 Marzo 2010
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