CALABRIAINARMI

 " PER LA PATRIA!"

 

COMMEMORAZIONE SOLDATI AUSTRO UNGARICI

INTERVENTI

 

INTERVENTO

SINDACO CITTA'

DI

CATANZARO

ON. ROSARIO OLIVO

A nome dell’Amministrazione comunale di Catanzaro, della Giunta e del Consiglio, porgo un saluto ed un benvenuto caloroso alla delegazione austriaca presente oggi nella nostra città.

La cerimonia è stata toccante ed ha commosso tutti.

Le parole del sacerdote e la scopertura della lapide hanno evidenziato la terribilità delle guerre.

E’ doveroso rendere omaggio ai 30 soldati morti, ai loro cari, al loro Paese, ma in generale a tutti i caduti in guerra.

Italia e Austria, nazione ricca di storia e cultura, adesso vivono in pace.

Gli eserciti europei fortunatamente compiono azioni di pace nel mondo. E’ di questi giorni l’importante accordo firmato tra USA e Russia finalizzato a distruggere gli arsenali micidiali. E’ un accordo storico che riguarderà tutta l’umanità portando pace.

Oggi è la Domenica delle Palme, e le palme e l’ulivo sono simboli della pace e ricordano le cose che ha detto il sacerdote: Cristo accolto festosamente che porta un messaggio di pace universale tra le persone ed i popoli.

E questi sentimenti debbono sottolineare la fratellanza oggi esistente tra Italia e Austria e tutte le altre Nazioni.  

 
 

INTERVENTO PRESIDENTE ASSOCIAZIONE "CALABRIA IN ARMI"

MARIO SACCA'

Onorevole Presidente Rieser, autorità, cittadini,

quando Ella, tramite il Luogotenente D’Agostino manifestò il desiderio di venire nella nostra città per rendere omaggio alla memoria dei soldati dell’Esercito Austro-Ungarico che 92 anni or sono qui persero la vita  io e gli amici della nostra Associazione fummo colpiti dalla sensibilità del Suo gesto che rispondeva alla ricerca che a suo tempo era stata inviata alla Croce Nera con la speranza di sapere di più su quei trenta nominativi  scoperti nei registri anagrafici del Comune di Catanzaro.

Gli interrogativi maggiori riguardavano l’eventuale riesumazione dei loro resti e la restituzione ai territori di origine,  l’esistenza di familiari, successori  di quei soldati, in grado di fare chiarezza sul loro passato anche attraverso documenti o immagini d’epoca.

Purtroppo non è stato possibile poichè, come per tanti altri caduti degli eserciti di ogni parte del mondo, l’incompletezza dei documenti, la non perfetta loro trascrizione, il mutamento delle situazioni seguite alla guerra non hanno  permesso la conoscenza di tutto quanto avvenne sia sui campi di battaglia che nei luoghi comunque coinvolti in vario modo negli effetti della guerra 90 e più anni sono pochi per ricostruire le storie personali e collettive.

Tuttavia la disponibilità delle notizie trovate ci ha permesso di far si che oggi Catanzaro diventi un luogo nel quale  la memoria di quegli sfortunati, deceduti nel nostro ospedale militare e provenienti da comuni della Calabria e della Puglia, riviva attraverso un segno concreto: la lapide che è stata affissa sulla parete di questo edificio Sacro nei cui sotterranei potrebbero essere state collocate le spoglie dei militari dell’Imperial Regio Esercito Austro-Ungarico. In questo cimitero riposano anche diversi soldati italiani che morirono nelle battaglie della Grande Guerra.  

La celebrazione odierna ci consente di   pensare a tutte le vittime nello stesso modo, con pietà e commozione aumentata se pensiamo agli uomini che nel momento del transito non ebbero vicini gli effetti più cari, ma almeno i loro commilitoni e connazionali.

Nei registri di morte del Comune di Stilo Isacco Farhas ebbe il triste incarico di testimoniare la morte di tutti  gli  8 suoi compagni, il mio pensiero va alla sua tristezza nel dover comunicare la notizia alle famiglie.

Così fu anche per gli altri e non credo che nessuno, allora ed oggi, sia capace di fare differenza fra la perdita di un proprio conoscente e quelle di un ragazzo di un’altro Paese. E’ un sentimento che si trasmette a noi, uomini di altra generazione,  cittadini dell’ Europa unita e  pacificata, con le stessa intensità.

E’ un giorno carico di simboli questo:

la Domenica delle Palme che precede di poco il sacrificio del Cristo.

La palma simbolo di pace, assieme all’ ulivo, come quello che oggi alza verso il cielo i rami nel castello di Sangineto, piantato dai  prigionieri AU il 4 Novembre 1918 per celebrare la fine della guerra e l’avvento della pace;

La lapide segno di una memoria condivisa che comunica alle generazioni successive la memoria degli uomini e degli eventi.

La guerra non si combattè solo sui campi di battaglia ma coinvolse le popolazioni di tutti i Paesi  in vario modo: uno fra tutti io dolore per la perdita dei propri cari vissuto nello stesso modo, ovunque come bene esprime il disegno di Nenè Cartaginese nella pubblicazione curata per celebrare questo giorno.

Presidente Rieser La ringrazio per averci onorato con il significato della Sua presenza e mi auguro di poter condividere con Lei altri momenti di ricordo di Suoi compatrioti la cui vita si svolse, anche se per periodi limitati, nelle nostre terre nelle quali, come abbiamo appreso, vissero persone che non trattarono i soldati austro ungarici come avversari ma come concittadini e con l’umanità che distingue una popolazione abituata nei secoli a convivere con molteplici etnie, come quella del Suo grande Paese: l’Austria.

Con questi sentimenti le porgo il benvenuto fra noi .

Questa giornata è stata voluta e sostenuta da tutte le istituzioni della città e della provincia qui rappresentate ed alle quali rivolgo un grande e sentito ringraziamento perchè abbiamo rivissuto una pagina intensa di storia comune assieme a Lei.                                               

 
     

INTERVENTO

PRESIDENTE

CROCE NERA

ON.PETER RIESER

Saluto il Sindaco, le autorità presenti e le rappresentanze militari e civili ringraziando per la partecipazione a questa cerimonia.

Ringrazio per la celebrazione della messa e per la toccante omelia Don Andrea Perrelli, parroco di questa Chiesa. Abbiamo inaugurato  insieme la lapide con  i nomi del soldati Austro-Ungarici morti a Catanzaro tanti anni fa, che abbiamo saputo da voi.

Italia e Austria sono in pace ed io porto i saluti del popolo austriaco.

Le guerre sono terribili e nessuno vince: tutti perdono.

E’ necessario aprire il cuore per tutti. Oggi viviamo in pace in Europa e i nostri figli debbono vivere in pace. Mai più deve succedere una guerra così terribile.

Grazie al presidente Mario Saccà per le notizie che ci ha dato sui nostri soldati e per la brochure che l’Associazione ha preparato per ricordare questo giorno. I simboli di pace servono perché fatti così tragici non succedano più.

Mi ha colpito la pianta di ulivo, piantata a Sangineto dai nostri compatrioti in segno di pace il 4 Novembre del 1918. Anche noi vorremmo piantarne una, speriamo il prossimo anno:  una pianta per la pace.

Esprimo i miei auguri  e vi ringrazio per l’ ospitalità.

 
     
     
 

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