CALABRIAINARMI

"PER LA PATRIA!"

 

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PROPOSTE PER LA LOTTA PER LA SALUTE

NEL CENTENARIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

 

 

 
     
 

L'INTERVENTO DEL GEN. PASQUALE MARTINELLO

 
 

 
     
 

Arnaldo PUGLIESE e Domenico PILEGGI volontari nella Grande Guerra

Ho avuto il compito di richiamare alla vostra attenzione due grandi personaggi di Catanzaro, volontari nella Grande Guerra:

Arnaldo PUGLIESE, Avvocato, e Domenico PELAGGI, dottore in pneumo-tisiologia.

Entrambi hanno operato nella Sanita', il secondo anche nella Sanita' Militare.

Nel corso della Prima Guerra Mondiale la cura di feriti e malati, dai primi soccorsi fino a trasporto e ricovero, fu gestita dal Corpo della Sanita' Militare, con a capo il generale Della Valle, e dalla Croce Rossa Italiana con la collaborazione di personale infermieristico volontario afferente a diversi comitati assistenziali tra cui i Cavalieri di Malta, quelli dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e i Gesuiti. 

Al fronte, l'unita' operativa di base della Sanita' Militare era la Sezione di Sanita', diretta da un capitano medico chirurgo, composta da due Reparti di Sanita' aggregati ognuno al Comando di battaglione e comandati da un tenente medico chirurgo.

I Posti di Medicazione venivano immediatamente dietro le prime file, consistevano in infermerie sistemate il piu' possibile al riparo dal fuoco nemico, dove venivano dati i primissimi soccorsi ai feriti che in seguito raggiungevano a piedi o in groppa a muli, a spalla o in autoambulanze gli Ospedaletti da Campo.

Con il consistente incremento di feriti, allo scopo di decongestionare il piu' possibile le strutture ospedaliere in Zona di Guerra, questi vennero anche ricoverati in Navi Ospedale (come la Albaro, la Menphi, la Po, la Principessa Giovanna) o nei 59 Treni Ospedale (convogli da 360 posti che raggiungevano le stazioni avanzate del fronte per caricare i pazienti per poi ripartire verso l'interno fermarsi nei rami morti delle grandi stazioni, come Mestre, Torino, Padova, Verona).

Per il trasporto dei feriti le autoambulanze svolsero un ruolo fondamentale, dapprima semplici autocarri con i cassoni attrezzati con letti e casse contenenti materiale medico o con pertiche per il posizionamento delle barelle e in seguito ricavate dai Fiat 15 Ter.

Molto alta era la mortalita' tra i feriti, dovuta in primo luogo alle scarse conoscenze mediche dell'epoca oltre che alle oggettive difficolta' di lavorare in Zona di Guerra.

Anche in questo settore, i calabresi parteciparono generosamente alla vita di guerra contribuendo alla cura di numerosi feriti. Furono al fronte, come medici di guerra i dottori Giuseppe AMANTEA di GRIMALDI (CS) fu in servizio come medico nel XIII corpo d'armata nella duplice veste di docente nei corsi per gli ufficiali medici e addetto all'organizzazione dei servizi sanitari sul Carso. Tali attivita' gli valsero un encomio solenne e la croce di guerra e il dottore Biagio FERRANTE di DIAMANTE, che nel 1891 pubblico' un'opera intitolata: Disposizioni regolamentari riguardanti la igiene militare.

Tra i catanzaresi spicca la figura di Domenico PELAGGI, medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazione:

"Ufficiale medico di battaglione alpino, sebbene febbricitante, con alto sentimento del dovere, continuo' per piu' giornate di fiero combattimento a prodigare le sue cure ai numerosi feriti, finche' rimase ferito egli stesso con conseguente invalidita' di guerra"

Monte Grappa, 24-30 ottobre 1918.

 

Il dott. Domenico Pelaggi fu primario di Pneumo-tisiologia dal 1933 al 1963, dell'Ospedale Pugliese.

Il figlio Elio amava raccontare:

"Mio padre era un uomo dotato di spiccato senso pratico.

Allo scoppio della guerra del 1915 frequentava il quarto anno di Medicina.

Si arruolo' volontario, entro' nel Corpo Sanitario e fu ferito alla gamba. Secondo i sanitari doveva essere amputato.

Quando i portantini si avvicinarono per portarlo in sala operatoria disse loro di chiamare i chirurghi in quanto non accettava l'intervento.

I colleghi insistevano per l'amputazione, mio padre impugno' la pistola ed intimo' loro di curarlo con lavaggi e drenaggi, altrimenti li avrebbe uccisi.

Li convinse. Il coraggio e la fede nelle cure mediche gli valsero solo la lieve zoppia che porta ancora".

Arnaldo PUGLIESE e' il nostro secondo protagonista di oggi. Da' il nome all'Ospedale civile. L'ospedale ha origini molto antiche. Stelio Cannistra' racconta che alla fine del 1400 esisteva in Catanzaro la Congregazione dei Bianchi della Santa Croce che istitui' un ricovero per i poveri infermi ai quali prestavano soccorso. Il 15 maggio 1589 i patrizi, per migliorare l'assistenza ai malati, chiesero all'Universita' i locali del castello, che ottennero il 21 novembre 1596 e ad esso aggiunsero una Chiesa. Per rendere sempre piu' efficiente la cura dei malati nel 1628 furono chiamati i padri di San Giovanni di Dio. Per questo motivo quel luogo si chiamo' San Giovanni, nome che conserva tuttora. Il 28 marzo 1783 il terremoto distrusse completamente l'ospedale. Nel 1785 il Vicario Pignatelli ordino' che fosse costruito un nuovo ospedale, per realizzarlo furono avviate numerose richieste di sovvenzionamento, ma i lavori non furono mai avviati. Nel 1818 si progetto' finalmente di aprire un nuovo ospedale nel convento degli Agostiniani del 1561. Il 5 luglio 1821 il nuovo ospedale veniva inaugurato dal Sindaco Pietro Fiore, da Domenico de Riso e dal parroco Ambrogio Spadafora; gli infermi erano curati da un medico, Matteo Alfi, e da un chirurgo, Luigi Ruffo.

Il terremoto dell'8 marzo 1832 arreco' danni all'ospedale che pero' venne ripristinato con l'aiuto del Marchese Girolamo de Riso, governatore dell'ospedale. Nel 1847 fu assegnata a Catanzaro una guarnigione militare e per consentire il ricovero di militari il nosocomio fu ampliato fino a 120 posti letto. Costituita l'Unita' d'Italia, l'ospedale militare fu diviso da quello civile e le condizioni di quest'ultimo peggiorarono, tanto che nel 1900 potevano venire ricoverati solo 20 degenti. Numerose furono le donazioni a favore dell'ospedale nel corso degli anni. La famiglia Arceri, il dottor Carrapetta, la famiglia Bianchi con il loro contributo consentirono all'ospedale di continuare la sua opera ed ingrandirsi sempre piu'.

Nel 1946 il dott. Grandi lasciava all'ospedale le sue sostanze compresa parte del suolo dove oggi sorge il Pugliese. Il nuovo ospedale e' sorto per volonta' dell'avvocato Arnaldo Pugliese che ha seguito la realizzazione dell'opera con grandissima tenacia.

L'avv. Giovanni Francesco Pugliese, papa' di Arnaldo, si trasferi' da Ciro' a Catanzaro dopo la prima guerra mondiale, abitarono inizialmente nel rione San Francesco.

I figli erano sette: Ruggero, Luigina, Arnaldo, Vittorio, Stefano, Renata e Laura.

 

Arnaldo, avvocato fu Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, del Catanzaro calcio e dell'Ospedale.

 

Vittorio, dottore in agraria, fu esponente della Democrazia Cristiana dal 1944, eletto deputato nel 1948, Vittorio fu confermato per due legislature.

A Vittorio e' intitolata la strada che passa per l'Auditoriun  Casalinuovo.

Stefano e' nato a Catanzaro 12 aprile 1901, ha frequentato l'Accademia navale a Livorno, da capitano di fregata partecipo' alla guerra di Spagna, fu nominato capitano di vascello durante la Seconda Guerra Mondiale, fu decorato di medaglia d'oro al valor militare per l'eroica difesa della piazzaforte di Tobruk, con la seguente motivazione:

"Comandante di incrociatore corazzato di tipo antiquato, assegnato alla difesa fissa antinave e contraerea di Piazzaforte Marittima oltremare, continuamente sottoposta all'offesa aerea delle vicine basi dell'avversario, sosteneva con incrollabile fermezza e valorosa azione di comando l'ardua missione. Investita la Piazzaforte da forze soverchianti, interveniva efficacemente anche contro obiettivi terrestri e, ricevuto l'ordine, faceva abbandonare ordinatamente la nave dopo averne predisposto la distruzione".


Tornato a bordo con pochi animosi, nell'imminenza dell'invasione della localita', per accertare ed accelerare la combustione delle micce di accensione, pur avendo constatato che l'incendio sviluppatosi presso il deposito munizioni centrale ne rendeva imminente la deflagrazione, con eroica perseveranza assicurava l'innescamento degli altri depositi per rendere totale la distruzione della nave finche', sorpreso dalla sopravvenuta deflagrazione dava, nella tormentosa situazione creata da successive esplosioni e dalla nafta incendiata, prove mirabili di serenita' e di forza d'animo. L'incrociatore era il leggendario San Giorgio. Stefano lo affondo' per non cederlo al nemico.

Il Lungomare di Lido e' stato intitolato Stefano Pugliese, ammiraglio di squadra, comandante delle forze navali Nato nel Mediterraneo con sede a Bari. 

Arnaldo si era arruolato volontario, fu nominato ufficiale di fanteria, riporto' gravi ferite nell'estate del 1916. Adibito a compiti sedentari a Torino, riprese gli studi, si laureo' in Giurisprudenza, fu collocato in Ausiliaria con la nomina a maggiore.

Rientro' a Catanzaro nello studio del padre Giovan Francesco, acquisto' grande fama in campo civilistico e amministrativo, fu Presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Catanzaro.

L'avvocato Pugliese, commissario dell'Ospedale Vecchio nel 1961, nominato presidente nel 1962 si adopero' per costruire il Nuovo Ospedale con l'aiuto del presidente Ferrara che mise a disposizione la rimanente parte di terreno. L'inaugurazione avvenne il 17 dicembre del 1967.

L'avvocato Arnaldo Pugliese, coraggioso e intraprendente Presidente, riprese il campionato con dignita' risanando nel 1937 i debiti con un metodo semplice e positivo: arruolo', valorizzo' e incito' solo bravi e orgogliosi giocatori locali senza eccessive pretese economiche. 

La guerra fermo' le attivita' sportive. 

Don Arnaldo fu un esempio e un maestro, preparo' una generazione di giovani avvocati e di pubblici amministratori, amava la meritocrazia, non lasciava mai dietro chi dimostrava di possedere le capacita' per raggiungere gli obiettivi personali e nella comunita' cittadina.

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

 
     
 

dal Quotidiano del Sud

 
 

 
     

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