CALABRIAINARMI

 " PER LA PATRIA!"

 

ASSEMBLEA SOCI ANNO 2013

 

 

 

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE ALL'ASSEMBLEA

 
 

Cari amici,

la nostra assemblea statutaria si svolge nel 6° anno di vita di Calabria in Armi. In questo ormai lungo periodo grazie alla passione ed alla disponibilità dei soci siamo stati in grado di dare vita ad iniziative che ci hanno posto all’attenzione dell’opinione pubblica e di tanti appassionati della Calabria ma anche di altre parti d’ Italia e del Mondo.

Nella posta del sito abbiamo ricevuto richieste di informazione su argomenti di carattere storico, di utilizzo per  attività  svoltesi  altrove di nostri scritti e pubblicazioni, di notizie riguardanti militari da parte di parenti che non riuscivano ad averne notizia. In poche parole siamo riusciti a stabilire una identità nel panorama delle associazioni culturali, ottenendo riconoscimenti che tendono ad ampliarsi sempre più.

Devo ringraziare, per averci chiamato spesso a collaborare a tante manifestazioni, il Comando Militare Esercito "Calabria" che nei primi approcci era sotto la guida del nostro Generale Martinello ed oggi del Comandante Liborio Volpe: questi atti di fiducia ci hanno esaltato e reso molto visibile la nostra sigla.

Un ringraziamento anche all’Amministrazione Provinciale che, grazie alla dinamica Presidente Wanda Ferro, ci ha messo nella condizione di editare il nostro primo libro “Eroi Italiani”, di dare vita alla cerimonia di consegna del testo dell’Inno della Brigata Catanzaro che dopo 90 anni è venuto alla luce grazie alle ricerche condotte. Mi piace farvi sapere che in questo edificio è stato possibile salvare e custodire l’archivio dell’associazione provinciale dei caduti e dispersi in guerra, unico ed irripetibile. In alte e non poche circostanze  hanno visto la presenza sia della Provincia che del Comune di Catanzaro a tal fine devo dire grazie al dott. Salvatore Scalise, sempre attento e disponibile. Negli ultimi tempi Calabria in Armi è uscita dall’ambito della sua organizzazione per progettare e realizzare assieme ad altre associazioni eventi di notevole contenuto storico e culturale: la passeggiata storica lungo le strade cittadine dedicate a personaggi della Repubblica Napoletana e del Risorgimento con il CAI,la mostra delle medaglie con la GipsoArt (ringrazio Nando Castagna suo presidente), la mostra sulla storia della Brigata Brescia dalle origini alla II GM realizzata con il CME, il ciclo di film sul colonialismo con la Cineteca della Calabria al cui presidente avv. Eugenio Attanasio rivolgo un vivo ringraziamento ritendo che questa compartecipazione possa avere altre occasioni sulle quali stiamo ragionando; la commemorazione di Ettore Vitale e della corrispondenza con grande poeta dialettale Vittorio Butera, realizzata con il CME nella propria sede, ha visto la nostra collaborazione con l’Associazione V. Butera il cui presidente dott. Antonio Barbato è fra noi e lo ringrazio;  abbiamo partecipato alla commemorazione della Battaglia dello Zillastro che l’ANPId’I organizza ogni anno sul luogo dove ebbe luogo e saluto con gratitudine il presidente provinciale Salvatore Marano  che  abbiamo il piacere di annoverare fra i nostri soci. Questi i fatti principali ma anche in altre circostanze siamo stati coinvolti in manifestazioni di significato rilevante. Come nella collocazione della lapide in onore della M.A. Mastroianni a Nicastro.

Il livello di partecipazione non è stato sempre soddisfacente ma  bisogna migliorarlo ampliando al comunicazione a soggetti esterni, soprattutto alle scuole. I ragazzi che non vengono a questo tipo di rievocazioni sono certamente presi da  nuovi interessi ma penso che buona parte della mancata attenzione verso la nostra storia deriva anche dal modo in cui si svolge l’ insegnamento negli istituti :non sempre gli eventi, specie se legati al territorio nel quale si vive, sono presentati in maniera oggettiva. Da sempre ci siamo dati come fine sociale quello di partecipare alla rilettura dei fatti storici sulla base dei documenti che rintracciamo nelle ricerche specie quelle legate al nostro territorio. Una vasta letteratura ci offre mille spunti grazie all’ apertura dei documenti  disponibili dopo la scadenza dei 70 anni previsti dalla legge.

Inoltre bisogna prendere atto che tutto quello che è stato da noi sottoposto a studio e confronto legittima pienamente l’affermazione che la Calabria ed i suoi abitanti, residenti o emigrati hanno partecipato alla storia d’ Italia la dove si è svolta, così come altri cittadini italiani sono venuti a realizzarla nei nostri territori quanto la storia si è svolta qui. Allora la calabresità non è una identità nazionale  ma segna il vissuto in una parte  territorio italiano, la nostra identità è italiana, associata al luogo dove si è nati o vissuti; nel mondo di oggi deve così essere fatta presente senza svendere, come spesso accade, una grande storia alle ragioni commerciali. L’insegnamento scolastico dovrebbe avere questo indirizzo  per comunicare il senso pieno della permanenza  di una unità condivisa, scorrettamente rinnegata da quanti non la vogliono riconoscere per ragioni unicamente partitiche.

Ritengo che l’esito delle nostre ricerche possa essere oggetto di proposta verso l’opinione pubblica ed il mondo giovanile.  Fino ad oggi abbiamo due soli mezzi: il nostro sito e la pagina di facebook. E’ necessario riformarli e potenziarli con inserimento di altri contributi nostri e di studiosi, non necessariamente tesserati a Calabria in Armi, di ricerche effettuate negli istituti scolastici di ogni livello.  E’ già accaduto ma bisogna allargare la partecipazione al territorio regionale ed anche oltre.

Abbiamo avuto modo di constatare che siamo seguiti da associazioni o appassionati di diverse zone del Paese ma anche oltre Oceano. Qualche volta ci è stato possibile contribuire alla conclusione positiva di ricerche di emigrati statunitensi o australiani alla ricerca delle proprie radici. In altre occasioni ci hanno chiesto il permesso di utilizzare gli studi presenti nel sito per inserirli in altri lavori o per essere citati in mostre, specie nelle zone dove si è combattuta la Grande Guerra. Tutto questo ci rende maggiormente responsabili ed è nostro obiettivo primario il conseguente potenziamento dei nostri  strumenti di comunicazione. Ciò non toglie che il passo ulteriore sarà il tentativo di accedere a canali radio televisivi locali seguiti da un pubblico più ampio di quello degli appassionati e dal quale potremmo ricevere informazioni preziose.

Ci si offre, pertanto, un vasto campo di attività: la ricerca  si può sviluppare interamente in Calabria grazie alle stratificazioni culturali presenti nei vari archivi. I suoi esiti, almeno quelli che recano il nostro marchio, richiedono un impegno collettivo anche nella fase di pubblicazione. I mezzi per farlo sono scarsi e solo la collaborazione può consentirci il raggiungimento di buona parte dei nostri fini.

Molto avremmo da dire in fatto di politiche culturali delle istituzioni territoriali che non svolgono il loro ruolo tendente a recuperare ed a valorizzare la storia delle nostre popolazioni preferendo subire l’iniziativa di ambienti legati a culture lontane da noi, pur da tenere presenti, che fanno immagine in quanto visti nelle diverse reti TV o commercializzati dai mercanti d’arte. Eppure gli statuti prevedono la consultazione delle associazioni culturali anche con appositi forum da attuare e regolamentare, ma questo non accade e nessuna autorità sorveglia sul mancato rispetto delle norme che hanno forza di legge. Non è possibile che i livelli elettivi si sentano destinatari di deleghe totali che li abilitano ad effettuare scelte del tutto discrezionali. L’attuale legislazione che non consente scelta  degli elegendi  da parte dei cittadini deve essere rispettata almeno  in questa parte statutaria a suo tempo normata per garantire la partecipazione popolare all’ impostazione delle politiche. A tal proposito bisogna incentivare la compartecipazione fra soggetti diversi e porsi come interlocutori per chiedere con forza il rispetto delle norme che ho sinteticamente illustrato. Da soli non andremmo da nessuna parte.

Un problema che limita l’attività è la scarsità di fondi, visto il nostro bilancio; ad essa dobbiamo sopperire, sia pure in parte non rilevante, con l’autofinanziamento che bisogna realizzare con la vendita dei nostri libri, stabilendo delle regole,  la ricerca verso le forme nuove della comunicazione come gli e-book, i viaggi, la produzione di elementi legati alla nostra attività ed all’associazione. Bisogna che ciascuno di noi si renda promotore delle iniziative opportune evitando che si ricada in dimensioni ristrette.

Nel 2013 Calabria in Armi ha in programma l’organizzazione di altri avvenimenti storico- rievocativi proseguendo nella collaborazione con il CME, con le Associazioni che ho già citato e con altre come quella dei reduci della Brigata Acqui che è in fase di progettazione con il presidente provinciale dott. Coppoletta.

Le scadenze dell’anno sono numerose, cito le principali:

1. I 485 dall’assedio di Catanzaro del 1528, evento al quale non abbiamo pensato;

2. Il 150° della nascita di Gabrile D’Annunzio per il quale stiamo preparando delle iniziative che ne rileggano la figura sotto vari profili: artistici, letterari, militari con particolare riferimento alla vicenda di Fiume sulla quale ho sviluppato ricerche interessanti, legate al territorio ma di valore nazionale;

3. Il 70° anniversario dell’operazione Bytown del 1943: il libro di Nando Castagna, edito con il contributo di Calabria in Armi, sarà presentato a Marzo presso il CME e mi auguro che potremo organizzare insieme altri incontri sull’argomento;

4. Il 70° anniversario dell’ 8 Settembre che ricorda molti aspetti legati a quella famosa data: dall’Armistizio, agli scontri in Calabria con le truppe canadesi, ai processi politici come quello agli 88, alla deportazione di tanti nostri soldati in Germania;

5. l’80° anniversario della inaugurazione del Monumento ai Caduti di Catanzaro del Novembre 1933;

Altre date potrebbero indurci a prendere iniziative visto che disponiamo di buone documentazioni su persone e fatti locali ma dovremo decidere di volta in volta e tendendo conto della possibilità reali.

Ritengo che da questa assemblea possano emergere altre riflessioni che integrino il programma che descritto in sintesi.

Un progetto molto interessante lo stiamo facendo con Angela Rubino, riguarda la storia della produzione della seta a Catanzaro, ed è probabile che riusciremo a svolgerlo contemporaneamente alla mostra che il nostro Archivio di Stato sta preparando sull’argomento. In questo caso avremo maggiore visibilità e partecipazione di altri soggetti associativi. Ne sarà data notizia appena avremo tutto pronto e le informazioni dei partner.

 

PER QUANTO RIGUARDA IL FUTURO:

Una serie di studi e la consistenza dei nostri archivi rendono concreta la possibilità di esplorare e documentare oltre due secoli di storia locale, che si integra nella storia d’ Italia ed anche di altri Paesi, che riguarda non solo gli aspetti militari ma quelli socio-culturali che formano il quadro completo dei problemi delle società nei vari periodi. Per studiare tutto ciò dobbiamo pensare ad altri metodi di lavoro che riguardano Calabria in  Armi ma anche il nostro esterno.

L’Associazione si dovrebbe organizzare per progetti con gruppi di lavoro coordinati da un responsabile che li renda disponibili per essere discussi e diffusi con apposite iniziative. La mia idea è che si possa pensare ad un convegno storico, da realizzare con altri soggetti (studiosi, Università, mondo della scuola etc.) che abbia carattere periodico ed i cui argomenti siano pensati tenendo conto delle scadenze ma ,soprattutto, dell’ approfondimento storico- culturale che ricadano nei periodi dell’era  moderna e contemporanea. Non è un obiettivo  di facile attuazione ma ritengo che non abbia senso restare nella dimensione delle passioni personali  perché saremmo puntualmente superati dalle attività  che si svilupperanno nei prossimi anni da parte di altri soggetti pubblici e privati.

Ad oggi abbiamo di fronte un argomento principale:

-         il centenario della Grande Guerra sul quale altrove si stanno preparando eventi  di grande rilevanza

-         L’ avvio di studi ed avvenimenti che aprano la nostra città al rapporto storico e, culturale ed economico api paesi del Mediterraneo, senza escludere altre possibilità di carattere geo-politico.

Questi due punti, da soli, bastano a riempire i nostri interessi e le nostre ricerche oltre alle relazioni con gli altri soggetti ai quali ho fatto cenno prima.

Avremmo bisogno di una sede per migliorare l’attività, ed è un pensiero giusto sul quale appuntare la speranza di poterlo realizzare. Ci vorrebbe anche una rivista, cosa della quale abbiamo parlato più volte, ma si può darle vita solo creando sinergia fra noi ed altri, uscendo, però, dai limiti imposti dalla speranza di poter contare sui soli contributi pubblici. Non abbiamo imprenditori, anche ricchissimi che pure esistono, abituati alle sponsorizzazioni. Alcuni esempi, però, evidenziano la possibilità di muoversi nella direzione giusta: bisogna cercare le soluzioni con il tempo necessario.

Tutto ciò, se condiviso, muterebbe il modo di essere di Calabria in Armi e richiederebbe sinergie forti fra noi e gli altri. Ma se vogliamo pensare al futuro ed alla lunga durata del nostro sodalizio dobbiamo proiettarci in dimensioni che superino quelle attuali e consuete di tante realtà calabresi.

 

E’ una speranza che vi comunico sulla quale dovete pronunciarvi.

 

 
 
   
       
   
       
   

dal sito CATANZARO LIVE del 19 febbraio 2013

 
 

 

 

ARTE E CULTURA / Per 'Calabria in Armi' è tempo di bilanci e nuovi programmi

Assemblea dell'associazione al Musmi. Il presidente Saccà: "Più attenzione dalle scuole"

Martedì 19 Febbraio 2013

Si è svolta sabato 16 febbraio presso il Musmi, l’assemblea dei soci e del direttivo dell’associazione culturale “Calabra in Armi”. Oltre al direttivo, composto dal presidente, Mario Saccà e dai consiglieri: Nando Castagna, Domenico Chianesi, Pasquale Martinello e Vincenzo Santoro; erano presenti diversi soci ed alcuni simpatizzanti che hanno preso parte ai lavori, annunciando una loro collaborazione con le attività portate avanti dall’associazione. È intervenuto, tra gli altri, Nicola Coppoletta, dell’associazione dei reduci della Brigata Acqui, che avendo realizzato una ricerca sui 157 calabresi uccisi nell’eccidio di Cefalonia, ha espresso la volontà di collaborare con “Calabria in Armi”, anche in virtù del fatto che Saccà ha intervistato un reduce di quella battaglia, che attualmente vive a Sambiase. I punti all’ordine del giorno sono stati: l’approvazione del rendiconto finanziario 2012, esposto dal consigliere Santoro ed approvato all’unanimità, la relazione del presidente Saccà sull’attività svolta e sui programmi per l’anno 2013, anch’essa approvata all’unanimità.

È seguito poi il dibattito sui temi emersi dall’esposizione delle relazioni. Il resoconto del presidente ha posto in evidenza il fatto che l’associazione, in soli 6 anni di vita, è riuscita a stabilire un’identità nel panorama delle associazioni culturali, ottenendo riconoscimenti sempre crescenti. Varie sono state le collaborazioni con enti locali, grazie alle quali sono state promosse valide iniziative: tra questi il Cme Calabria, con il quale è stata realizzata la commemorazione di Ettore Vitale e della corrispondenza con il grande poeta dialettale Vittorio Butera. Progetto che ha visto anche la collaborazione con l’associazione “V.Butera”. La collaborazione ed il sostegno dell’Amministrazione provinciale ha portato all’edizione del primo libro dell’associazione “Eroi Italiani” e alla cerimonia di consegna del testo dell’Inno della Brigata Catanzaro, che dopo 90 anni è venuto alla luce grazie alle ricerche condotte. Tra i progetti realizzati nel 2012 sono da annoverare ancora: la passeggiata storica per le vie cittadine dedicata a personaggi della Repubblica napoletana e del Risorgimento, realizzata in collaborazione col Cai; la mostra di medaglie storiche, in collaborazione con la GipsoArt; la rassega di film sul colonialismo con la Cineteca della Calabria ed infine la partecipazione alla commemorazione della battaglia dello Zillastro, organizzata dall’Anpdi (Associazione paracadutisti italiani), alla quale l’associazione partecipa ogni anno, anche grazie al contatto col presidente provinciale dell’ente, Salvatore Marano, socio di “Calabria in Armi”.

«Il livello di partecipazione non è stato alto - ha affermato Saccà - bisogna migliorarlo, rivolgendosi soprattutto alle scuole. Buona parte della mancata attenzione alla nostra storia deriva anche dal metodo d’insegnamento negli istituti, che tende a dare una lettura poco oggettiva degli eventi storici. Riguardo alle istituzioni territoriali, esse, a nostro avviso, non svolgono il loro ruolo nell’ottica del recupero e della valorizzazione della storia della nostra popolazione, preferendo spesso subire l’iniziativa di ambienti legati a culture lontane da noi». Tra le manifestazioni storico-rievocative in programma per il 2013, per citarne solo alcune, ci sono: il 70° anniversario dell’8 settembre, che ricorda molti aspetti legati a quella famosa data; l’80° anniversario dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti di Catanzaro del novembre 1933. Ed infine, prima dell’estate, “Calabria in Armi” promuoverà in collaborazione con l’autrice Angela Rubino, un progetto sulla rivalutazione storica dei luoghi legati all’antica e nobile arte della seta. L’assemblea si è conclusa con la votazione per il rinnovo del presidente e del Consiglio Direttivo, entrambi riconfermati all’unanimità.  

 

da "CALABRIA ORA" del 20 febbraio 2013

dalla "GAZZETTA DEL SUD" del 20 febbraio 2013

 
 

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