Cari amici,
la nostra assemblea statutaria si svolge
nel 6° anno di vita di Calabria in Armi. In questo ormai lungo periodo
grazie alla passione ed alla disponibilità dei soci siamo stati in grado
di dare vita ad iniziative che ci hanno posto all’attenzione dell’opinione pubblica e di tanti appassionati della Calabria ma anche di
altre parti d’ Italia e del Mondo.
Nella posta del sito abbiamo ricevuto
richieste di informazione su argomenti di carattere storico, di utilizzo
per attività svoltesi altrove di nostri scritti e pubblicazioni, di
notizie riguardanti militari da parte di parenti che non riuscivano ad
averne notizia. In poche parole siamo riusciti a stabilire una identità
nel panorama delle associazioni culturali, ottenendo riconoscimenti che
tendono ad ampliarsi sempre più.
Devo ringraziare, per averci chiamato
spesso a collaborare a tante manifestazioni, il Comando Militare Esercito
"Calabria" che nei
primi approcci era sotto la guida del nostro Generale Martinello ed oggi
del Comandante Liborio Volpe: questi atti di fiducia ci hanno esaltato e
reso molto visibile la nostra sigla.
Un ringraziamento anche
all’Amministrazione Provinciale che, grazie alla dinamica Presidente
Wanda Ferro, ci ha messo nella condizione di editare il nostro primo
libro “Eroi Italiani”, di dare vita alla cerimonia di consegna del testo
dell’Inno della Brigata Catanzaro che dopo 90 anni è venuto alla luce
grazie alle ricerche condotte. Mi piace farvi sapere che in questo
edificio è stato possibile salvare e custodire l’archivio
dell’associazione provinciale dei caduti e dispersi in guerra, unico ed
irripetibile. In alte e non poche circostanze hanno visto la presenza
sia della Provincia che del Comune di Catanzaro a tal fine devo dire
grazie al dott. Salvatore Scalise, sempre attento e disponibile. Negli
ultimi tempi Calabria in Armi è uscita dall’ambito della sua
organizzazione per progettare e realizzare assieme ad altre associazioni
eventi di notevole contenuto storico e culturale: la passeggiata storica
lungo le strade cittadine dedicate a personaggi della Repubblica
Napoletana e del Risorgimento con il CAI,la mostra delle medaglie con la
GipsoArt (ringrazio Nando Castagna suo presidente), la mostra sulla
storia della Brigata Brescia dalle origini alla II GM realizzata con il
CME, il ciclo di film sul colonialismo con la Cineteca della Calabria al
cui presidente avv. Eugenio Attanasio rivolgo un vivo ringraziamento
ritendo che questa compartecipazione possa avere altre occasioni sulle
quali stiamo ragionando; la commemorazione di Ettore Vitale e della
corrispondenza con grande poeta dialettale Vittorio Butera, realizzata
con il CME nella propria sede, ha visto la nostra collaborazione con
l’Associazione V. Butera il cui presidente dott. Antonio Barbato è fra
noi e lo ringrazio; abbiamo partecipato alla commemorazione della
Battaglia dello Zillastro che l’ANPId’I organizza ogni anno sul luogo
dove ebbe luogo e saluto con gratitudine il presidente provinciale
Salvatore Marano che abbiamo il piacere di annoverare fra i nostri
soci. Questi i fatti principali ma anche in altre circostanze siamo
stati coinvolti in manifestazioni di significato rilevante. Come nella
collocazione della lapide in onore della M.A. Mastroianni a Nicastro.
Il livello di partecipazione non è stato
sempre soddisfacente ma bisogna migliorarlo ampliando al comunicazione
a soggetti esterni, soprattutto alle scuole. I ragazzi che non vengono a
questo tipo di rievocazioni sono certamente presi da nuovi interessi ma
penso che buona parte della mancata attenzione verso la nostra storia
deriva anche dal modo in cui si svolge l’ insegnamento negli istituti
:non sempre gli eventi, specie se legati al territorio nel quale si
vive, sono presentati in maniera oggettiva. Da sempre ci siamo dati come
fine sociale quello di partecipare alla rilettura dei fatti storici
sulla base dei documenti che rintracciamo nelle ricerche specie quelle
legate al nostro territorio. Una vasta letteratura ci offre mille spunti
grazie all’ apertura dei documenti disponibili dopo la scadenza dei 70
anni previsti dalla legge.
Inoltre bisogna prendere atto che tutto
quello che è stato da noi sottoposto a studio e confronto legittima
pienamente l’affermazione che la Calabria ed i suoi abitanti, residenti
o emigrati hanno partecipato alla storia d’ Italia la dove si è svolta,
così come altri cittadini italiani sono venuti a realizzarla nei nostri
territori quanto la storia si è svolta qui. Allora la calabresità non è
una identità nazionale ma segna il vissuto in una parte territorio
italiano, la nostra identità è italiana, associata al luogo dove si è
nati o vissuti; nel mondo di oggi deve così essere fatta presente senza
svendere, come spesso accade, una grande storia alle ragioni
commerciali. L’insegnamento scolastico dovrebbe avere questo indirizzo
per comunicare il senso pieno della permanenza di una unità condivisa,
scorrettamente rinnegata da quanti non la vogliono riconoscere per
ragioni unicamente partitiche.
Ritengo che l’esito delle nostre ricerche
possa essere oggetto di proposta verso l’opinione pubblica ed il mondo
giovanile. Fino ad oggi abbiamo due soli mezzi: il nostro sito e la
pagina di facebook. E’ necessario riformarli e potenziarli con
inserimento di altri contributi nostri e di studiosi, non
necessariamente tesserati a Calabria in Armi, di ricerche effettuate
negli istituti scolastici di ogni livello. E’ già accaduto ma bisogna
allargare la partecipazione al territorio regionale ed anche oltre.
Abbiamo avuto modo di constatare che siamo
seguiti da associazioni o appassionati di diverse zone del Paese ma
anche oltre Oceano. Qualche volta ci è stato possibile contribuire alla
conclusione positiva di ricerche di emigrati statunitensi o australiani
alla ricerca delle proprie radici. In altre occasioni ci hanno chiesto
il permesso di utilizzare gli studi presenti nel sito per inserirli in
altri lavori o per essere citati in mostre, specie nelle zone dove si è
combattuta la Grande Guerra. Tutto questo ci rende maggiormente
responsabili ed è nostro obiettivo primario il conseguente potenziamento
dei nostri strumenti di comunicazione. Ciò non toglie che il passo
ulteriore sarà il tentativo di accedere a canali radio televisivi locali
seguiti da un pubblico più ampio di quello degli appassionati e dal
quale potremmo ricevere informazioni preziose.
Ci si offre, pertanto, un vasto campo di
attività: la ricerca si può sviluppare interamente in Calabria grazie
alle stratificazioni culturali presenti nei vari archivi. I suoi esiti,
almeno quelli che recano il nostro marchio, richiedono un impegno
collettivo anche nella fase di pubblicazione. I mezzi per farlo sono
scarsi e solo la collaborazione può consentirci il raggiungimento di
buona parte dei nostri fini.
Molto avremmo da dire in fatto di
politiche culturali delle istituzioni territoriali che non svolgono il
loro ruolo tendente a recuperare ed a valorizzare la storia delle nostre
popolazioni preferendo subire l’iniziativa di ambienti legati a culture
lontane da noi, pur da tenere presenti, che fanno immagine in quanto
visti nelle diverse reti TV o commercializzati dai mercanti d’arte.
Eppure gli statuti prevedono la consultazione delle associazioni
culturali anche con appositi forum da attuare e regolamentare, ma questo
non accade e nessuna autorità sorveglia sul mancato rispetto delle norme
che hanno forza di legge. Non è possibile che i livelli elettivi si
sentano destinatari di deleghe totali che li abilitano ad effettuare
scelte del tutto discrezionali. L’attuale legislazione che non consente
scelta degli elegendi da parte dei cittadini deve essere rispettata
almeno in questa parte statutaria a suo tempo normata per garantire la
partecipazione popolare all’ impostazione delle politiche. A tal
proposito bisogna incentivare la compartecipazione fra soggetti diversi
e porsi come interlocutori per chiedere con forza il rispetto delle
norme che ho sinteticamente illustrato. Da soli non andremmo da nessuna
parte.
Un problema che limita l’attività è la
scarsità di fondi, visto il nostro bilancio; ad essa dobbiamo sopperire,
sia pure in parte non rilevante, con l’autofinanziamento che bisogna
realizzare con la vendita dei nostri libri, stabilendo delle regole, la
ricerca verso le forme nuove della comunicazione come gli e-book, i
viaggi, la produzione di elementi legati alla nostra attività ed
all’associazione. Bisogna che ciascuno di noi si renda promotore delle
iniziative opportune evitando che si ricada in dimensioni ristrette.
Nel 2013 Calabria in Armi ha in programma
l’organizzazione di altri avvenimenti storico- rievocativi proseguendo
nella collaborazione con il CME, con le Associazioni che ho già citato e
con altre come quella dei reduci della Brigata Acqui che è in fase di
progettazione con il presidente provinciale dott. Coppoletta.
Le scadenze dell’anno sono numerose, cito
le principali:
1. I 485 dall’assedio di Catanzaro del 1528,
evento al quale non abbiamo pensato;
2. Il 150° della nascita di Gabrile
D’Annunzio per il quale stiamo preparando delle iniziative che ne
rileggano la figura sotto vari profili: artistici, letterari, militari
con particolare riferimento alla vicenda di Fiume sulla quale ho
sviluppato ricerche interessanti, legate al territorio ma di valore
nazionale;
3. Il 70° anniversario dell’operazione
Bytown del 1943: il libro di Nando Castagna, edito con il contributo di
Calabria in Armi, sarà presentato a Marzo presso il CME e mi auguro che
potremo organizzare insieme altri incontri sull’argomento;
4. Il 70° anniversario dell’ 8 Settembre che
ricorda molti aspetti legati a quella famosa data: dall’Armistizio, agli
scontri in Calabria con le truppe canadesi, ai processi politici come
quello agli 88, alla deportazione di tanti nostri soldati in Germania;
5. l’80° anniversario della inaugurazione
del Monumento ai Caduti di Catanzaro del Novembre 1933;
Altre date potrebbero indurci a prendere
iniziative visto che disponiamo di buone documentazioni su persone e
fatti locali ma dovremo decidere di volta in volta e tendendo conto
della possibilità reali.
Ritengo che da questa assemblea possano
emergere altre riflessioni che integrino il programma che descritto in
sintesi.
Un progetto molto interessante lo stiamo
facendo con Angela Rubino, riguarda la storia della produzione della
seta a Catanzaro, ed è probabile che riusciremo a svolgerlo
contemporaneamente alla mostra che il nostro Archivio di Stato sta
preparando sull’argomento. In questo caso avremo maggiore visibilità e
partecipazione di altri soggetti associativi. Ne sarà data notizia
appena avremo tutto pronto e le informazioni dei partner.
PER QUANTO RIGUARDA IL FUTURO:
Una serie di studi e la consistenza dei
nostri archivi rendono concreta la possibilità di esplorare e
documentare oltre due secoli di storia locale, che si integra nella
storia d’ Italia ed anche di altri Paesi, che riguarda non solo gli
aspetti militari ma quelli socio-culturali che formano il quadro
completo dei problemi delle società nei vari periodi. Per studiare tutto
ciò dobbiamo pensare ad altri metodi di lavoro che riguardano Calabria
in Armi ma anche il nostro esterno.
L’Associazione si dovrebbe organizzare per
progetti con gruppi di lavoro coordinati da un responsabile che li renda
disponibili per essere discussi e diffusi con apposite iniziative. La
mia idea è che si possa pensare ad un convegno storico, da realizzare
con altri soggetti (studiosi, Università, mondo della scuola etc.) che
abbia carattere periodico ed i cui argomenti siano pensati tenendo conto
delle scadenze ma ,soprattutto, dell’ approfondimento storico- culturale
che ricadano nei periodi dell’era moderna e contemporanea. Non è un
obiettivo di facile attuazione ma ritengo che non abbia senso restare
nella dimensione delle passioni personali perché saremmo puntualmente
superati dalle attività che si svilupperanno nei prossimi anni da parte
di altri soggetti pubblici e privati.
Ad oggi abbiamo di fronte un argomento
principale:
-
il centenario della Grande Guerra sul quale altrove si
stanno preparando eventi di grande rilevanza
-
L’ avvio di studi ed avvenimenti che aprano la nostra città
al rapporto storico e, culturale ed economico api paesi del
Mediterraneo, senza escludere altre possibilità di carattere
geo-politico.
Questi due punti, da soli, bastano a riempire i nostri interessi e le
nostre ricerche oltre alle relazioni con gli altri soggetti ai quali ho
fatto cenno prima.
Avremmo bisogno di una sede per migliorare l’attività, ed è un pensiero
giusto sul quale appuntare la speranza di poterlo realizzare. Ci
vorrebbe anche una rivista, cosa della quale abbiamo parlato più volte,
ma si può darle vita solo creando sinergia fra noi ed altri, uscendo,
però, dai limiti imposti dalla speranza di poter contare sui soli
contributi pubblici. Non abbiamo imprenditori, anche ricchissimi che
pure esistono, abituati alle sponsorizzazioni. Alcuni esempi, però,
evidenziano la possibilità di muoversi nella direzione giusta: bisogna
cercare le soluzioni con il tempo necessario.
Tutto ciò, se condiviso, muterebbe il modo di essere di Calabria in Armi
e richiederebbe sinergie forti fra noi e gli altri. Ma se vogliamo
pensare al futuro ed alla lunga durata del nostro sodalizio dobbiamo
proiettarci in dimensioni che superino quelle attuali e consuete di
tante realtà calabresi.
E’
una speranza che vi comunico sulla quale dovete pronunciarvi.
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