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RELAZIONE DEL PRESIDENTE DI "CALABRIA IN ARMI" MARIO
SACCA'
Benvenuto alle gentili signore ed agli ospiti che
assisteranno ai lavori della nostra assemblea annuale,
un saluto ai soci vecchi e nuovi ed un grazie per quanto
hanno fatto nell'arco dei 12 mesi precedenti.
Desidero, infine, ringraziare Don Massimo Cardamone per
averci concesso questa storica sala, della quale curai
la ristrutturazione negli anni '80, e il nostro amico
Francesco Scerbo per la puntuale organizzazione
dell'evento.
Il 2016 è il nono anno di vita della nostra
Associazione: un dato non comune nel panorama culturale
cittadino. Dovremo celebrare il decimo anniversario in
maniera adeguata alle nostre attività ed al ruolo che
siamo riusciti ad avere nella ricerca e la
valorizzazione della storia di Catanzaro e della
Calabria e restituire a tutti la coscienza di essere a
pieno titolo cittadini italiani dal momento che abbiamo
partecipato alla costruzione dell'unità in ogni periodo
storico, unità la cui valorizzazione costituisce il
nostro più importante impegno. Siamo cresciuti e
diventati un punto di riferimento per la comunità
cittadina e regionale sia grazie alle iniziative delle
quali dirò da qui a poco che per la produzione libraria
di indubbio valore storico ricordo il libro "Eroi
Italiani" sugli studenti del Liceo Galuppi di Catanzaro
caduti nella GG, la brochure sui prigionieri di guerra
Austro-Ungarici, i lavori di Nando Castagna sui
bombardamenti di Catanzaro nel 1943, quello,
recentissimo, di Domenico Chianesi sulla guerra d'Africa
del 1935-36. Sono in cantiere gli studi di Teresita
Rechichi sulle case del soldato, la stesura dell'Albo
d'Oro dei caduti di Catanzaro nelle guerre del '900
basato su ricerche mie, di Enzo Santoro, Santo Amelio e
Teresita Rechichi.
Abbiamo inaugurato un altro aspetto delle nostre
attività partecipando agli eventi con mostre di
documenti e oggetti dei soci, capacità accresciuta con
l'adesione di Severino Aversa la cui collezione è di
grande rilevanza così come quella di Francesco Delfino,
uno degli espositori più importanti del MUSMI. La loro
competenza non si limita alla collezione di oggetti ma
ne approfondisce aspetti tecnici e storici che dovremo
valorizzare con iniziative mirate nel corso dell'anno.
Altri soci come Cappuccino di Montepaone hanno dato vita
a mostre e convegni che hanno restaurato la memoria
storica di quella comunità. Abbiamo, inoltre, soci in
Molise e Piemonte e, forse, nel Veneto. In buona
sostanza rischiamo di essere una realtà di dimensione
nazionale. Il nostro sito è consultato da ogni parte
d'Italia ma anche da gente che abita in altri paesi,
riceviamo richieste, sopratutto riguardanti ricerche su
unità militari o sulle memorie familiari da più parti
anche da Australia e USA. Possiamo dire che abbiamo
costruito, mattone su mattone, una piccola enclave che
si espande in più direzioni solo con le proprie forze
considerando l'incapacità delle nostre istituzioni
civili di comprendere il senso delle cose che
realizziamo, dettato non solo dalla passione individuale
ma dalla scelta di restituire a tutti i calabresi parte
della loro grande storia.
Questa è la prima assemblea che si svolge in maniera
diversa dalle solite: parleremo delle nostre attività
nel corso del 2015 per riferire quanto abbiamo fatto ed
esporremo i programmi di massima per il 2016. L'anno
che abbiamo lasciato alle nostre spalle ha registrato
l'ulteriore crescita di Calabria in Armi: tre eventi,
fra gli altri, segnano il nostro lavoro di riscoperta
delle radici della storia cittadina e regionale: il
concepimento dell'idea del Monumento ai caduti di
Pontegrande, la partecipazione alla mostra itinerante
del CME in Calabria, le conferenze su Katanzarion,
tenute dal giovane archeologo Tommaso Scerbo figlio del
nostro socio Francesco, che ha registrato ampia
partecipazione dei cittadini. Ricordo a tutti che da
qualche tempo abbiamo anche una sede , sia pure in
concessione dal M.C.L., in Via Carlo V 193. Un locale di
una stanza dove abbiamo già affisso gran parte delle
nostre locandine dal 2007 a oggi, che non conteneva i
posti necessari per svolgere l'assemblea: ringrazio
Domenico Chianesi ed Emanuele Cannistrà che ci ha
consentito di avere il nostro primo punto di riferimento
logistico. Quando ne avrete voglia potrete venire a
visitarlo concordando prima ora e data.
Riguardo a Pontegrande il progetto è nato valutando la
ricerca fatta da Santo Amelio sui registri parrocchiali
per verificare la celebrazione di messe in memoria dei
caduti del quartiere, ricerca che si potrà estendere ad
altri periodi della vita della comunità dopo la
digitalizzazione del complesso dei dati emersi. Per
restituire agli abitanti, specie a quelli con radici più
antiche nel villaggio la memoria di chi diede la vita
per la Patria nelle guerre del XX secolo abbiamo pensato
alla opportunità di realizzare un monumento. Ne abbiamo
parlato e in questi incontri a tre (io, Amelio e
Santoro) si è deciso di coinvolgere nel progetto le
Associazioni ed i cittadini di Pontegrande per farli
partecipare alla ricostruzione di un segno importante
per la storia del territorio. E' nato, così, un comitato
al cui interno hanno operato Santo Amelio, eletto
presidente, ed Enzo Santoro, segretario, assieme ad
altre persone o forme associative che hanno portato a
compimento l'opera prevista dopo avere affrontato le
diverse fasi progettuali ed amministrative per merito,
innanzitutto, di Santo Amelio che ha messo in campo
passione e cuore per far si che il Monumento fosse
costruito ed inaugurato il 24 Maggio del 2015 in
coincidenza con i cento anni dall'entrata dell'Italia
nella GG. Oggi il libro di pietra è un importante
riferimento attorno al quale si sviluppa il progetto di
rilettura della storia di questa parte di Catanzaro,
come testimonia la celebrazione dei cento anni della
morte di Ettore Vitale del Novembre u.s.
L'evento è stata una voluta provocazione nei confronti
dell'Amministrazione Comunale che, malgrado i ripetuti
interventi fatti, anche da me, in pubbliche assemblee
ed alla presenza del progettista nella nuova piazza
Matteotti, non ha inserito nel progetto esecutivo l'idea
della costruzione di lapidi o di altro elemento sul
quale trascrivere i nomi dei circa 700 caduti
catanzaresi nelle guerre del '900 identificati da noi
(Me, Santoro, Amelio, Teresita Rechichi) dopo ricerche
puntuali svolte negli archivi pubblici cittadini.
Questo, tuttavia, rimane, assieme alla ricostruzione sul
Monumento ai Caduti della figura della Madre, distrutta
dalle bombe del 1943, i cui elementi furono dati da me
all'Accademia di Belle Arti già alcuni anni fa a
conclusione di ricerche svolte a Catanzaro, Roma e
Palmi. Successivamente è stata inviata sia
all'Amministrazione precedente che a quella in carica
un'accurata ricostruzione della vicenda storica
dell'opera di Michele Guerrisi documentata anche con le
immagini del bozzetto in gesso della statua realizzato
dal docente di scultura dell'Accademia prof. Tavani.
Purtroppo il lavoro è stato distrutto dall'Accademia
stessa durante di diversi trasferimenti di sede ma
restano la documentazione fotografica e la disponibilità
di Tavani a riprendere il lavoro. Ma, come accade
spesso da noi, sembra che l' attuale giunta abbia
commissionato all'Accademia la realizzazione del
progetto del quale non si sa nulla. La sola cosa
pubblicata sulla stampa è stata una dichiarazione del
Sindaco che è il copia-incolla delle comunicazioni delle
quali ho detto prima: ci si appropria di idee altrui
purtroppo senza rispettare il copyright delle idee!
Abbiamo parlato nel direttivo del modo in cui ovviare al
fatto che il capoluogo è l'unico fra quelli delle
province italiane a non avere iscritto su apposite
lapidi i nomi dei concittadini che persero la vita
combattendo per l'Italia, in questo non si possono
accettare valutazioni politiche che non hanno valore in
argomenti così importanti per la comunità. Abbiamo
pensato a due soluzioni, ma l'una non esclude l'altra:
la stampa di un "Albo d'Oro" dei caduti di Catanzaro
che dovrà essere pubblicato, come facemmo per Eroi
Italiani, ampliando la ricerca con documenti ulteriori
da reperire presso le famiglie o in altri siti che si
riveleranno utili. A tal fine riteniamo che tutti noi
dobbiamo conoscere i dati emersi dalle ricerche, anche
sulla scorta di elenchi forniti da Onorcaduti, per
eventualmente individuare persone delle quali si
conoscano familiari o se ne abbia notizia.
Trasmetteremo, via e mail, a ciascuno di voi i dati
disponibili affinchè la pubblicazione alla quale
pensiamo sia frutto di un lavoro collettivo ma anche
della partecipazione di altri soggetti come le
Associazioni d'Arma o Culturali. Sarà un lavoro da
concludere in tempi non ristretti per poi deciderne il
modo in cui definirlo. La seconda idea riguarda
l'identificazione di un luogo della città nel quale
costruire il Memorial con i nomi: dovremo farci aiutare
anche da qualche tecnico, architetto o scenografo,
perchè l'eventuale proposta, da rendere pubblica e
consegnare alle istituzioni affinchè se ne facciano
carico, dovrà essere "cantierabile". Anche in questo
siete tutti invitati a partecipare. Altri progetti
riguardanti Catanzaro sono:
- La richiesta all' Amministrazione Comunale, peraltro
già inviata più volte con apposite comunicazioni, di
tutelare, a norma delle leggi vigenti, le sepolture dei
caduti tumulate nei cimiteri cittadini visto che in anni
recenti sono state svuotate tombe, anche di MA, che
secondo le norme devono restare in perpetuo. Vi è la
possibilità di trasferire i resti in appositi sacrari e
a Catanzaro ne esiste uno che dovrebbe essere ampliato
per ospitare i resti stumulati. In alcune occasioni,
vedi celebrazione di E. Scalfaro, dei martiri del 1823,
della stampa del libro Eroi Italiani vi siete resi conto
della realtà della quale ho parlato e ritengo che un
altro modo di indicare ai cittadini la memoria dei
caduti sia quello di stampare una brochure con un
itinerario identificabile e percorribile da chiunque,
come avviene in tutti i cimiteri monumentali d'Europa.
Al Comune è stato proposto anche di ideare altre
brochure che indichino, sempre nel cimitero che è anche
fonte di storia, personaggi illustri (giornalisti,
patrioti, professionisti, etc.) ed emergenze
architettoniche valide. Tutto quanto ho detto riguardo
ai problemi cittadini possiamo definirlo "Pacchetto
Catanzaro". Ovviamente ci saranno anche altre
prospettive sia di rievocazione storica che di ricerca,
ma si proporranno quando se ne presenterà l'occasione.
Ne abbiamo presenti alcune: il decennio francese, il
Risorgimento, le guerre di fine '800 e quelle del '900,
le guerre che si sono susseguite dopo la fine della II
GM fino ai temi legati ai fatti di questi tempi che
investono il Mediterraneo nella cui area siamo
pienamente insediati. Ma ci vorrà una adeguata
preparazione prima di avviare ognuno dei progetti.
Avevo parlato di tre fattori che hanno qualificato
Calabria In Armi: del primo ho elencato le componenti.
Il secondo è stata la nostra partecipazione alla Mostra
Itinerante sulla Grande Guerra che ha percorso la
Regione per tre mesi con esposizioni nei cinque
capoluoghi di provincia. Siamo stati chiamati,
individualmente, a partecipare: chi vi parla, Nando
Castagna e Santo Amelio ed abbiamo riempito tre bacheche
con documenti, immagini, oggetti. Il nostro Generale
Martinello è stato l'oratore ufficiale in ciascuna delle
5 aperture delle mostre a Crotone, Cosenza, Vibo,
Catanzaro e Reggio Calabria. Ho parlato di
riconoscimento dell'Associazione anche se gli inviti
sono stati personali ma tutte gli inviti sono stati
diretti a soci di Calabria in Armi, grazie alle
favorevoli relazioni iniziate alcuni anni fa nel tempo
il cui il CME era al comando dello stesso Gen.
Martinello. Devo dire che anche l'associazione dei
Filatelici ha preso parte alla mostra con pannelli
realizzati per l'occasione. Nel 2016 altri momenti di
porteranno a collaborare con il Comando Esercito: è
stata fatta una prima valutazione riguardo alla
possibilità di ricordare i cento anni della conquista di
Gorizia nell'Agosto prossimo. Conquista nella quale la
Divisione ed i Reggimenti calabresi ebbero un ruolo
fondamentale unanimemente riconosciuto anche dagli
storici. Ma bisognerà celebrare il 100° della battaglia
di Monte Moschiagh e la vicenda della prima decimazione
subita dalla Catanzaro in quella circostanza. Vorremmo
far coniare una medaglia, ma bisognerà valutare bene il
problema anche coinvolgendo le istituzioni.
Il tema della giustizia militare è stato anche oggetto
di una conferenza di Enzo Santoro in occasione
dell'intervento del dott. Corrado Bruni al MUSMI che ha
raccontato la storia della uccisione sommaria del suo
antenato Ten Eugenio Bruni, MA di Mileto.
Il terzo evento ha riguardato le tre giornate dedicate
all'archeologia del Golfo di Squillace ed alla
collezione esposta nel Museo di Villa Trieste, alla
storia antica di Catanzaro ed all'influenza della
produzione della seta sull'assetto urbano del tempo,
hanno avuto ampia eco sui mezzi di comunicazione visivi
e a stampa. Le tre conferenze sono state tenute dal
giovane e valente archeologo Tommaso Scerbo, oggi con
noi, il quale ha esposto gli argomenti con grande
efficacia e professionalità riscuotendo consensi fra il
numeroso pubblico e, ritengo, anche in seguito fra amici
e appassionati. Credo che abbiamo anche suscitato
qualche gelosia in altre associazioni! Avere aperto le
pagine della storia di epoche più remote è stata
un'ottima intuizione che, fra l'altro, è in linea con
l'accresciuta sensibilità di catanzaresi di ogni età e
di Associazioni che hanno iniziato da qualche tempo le
visite guidate registrando molta partecipazione. Per la
verità, lo dico senza enfasi, credo di poter dire che
siamo stati fra i primi a muoverci in questa direzione
in due occasioni: la passeggiata lungo le strade
dedicate a personaggi del nostro Risorgimento nati in
città o in altre parti della Calabria (v gen. Stocco),
l'itinerario lungo le strade ed i quartieri dove si
svolse la produzione della seta con la guida di Angela
Rubino, autrice di un libro sull'argomento.
Cosa fare e cosa dire? Penso che dovremo creare un
settore della nostra Associazione al quale affidare
altre iniziative che abbiano, come Katanzarion, la
caratteristica della scientificità e non di storie
ipotetiche o virtuali o di nostalgie mitiche ma senza
riscontri reali. Ma per far questo è necessario ampliare
la collaborazione con altri soggetti anche esterni a noi
fino a che non avremo adeguate capacità autonome. E non
mancano le possibilità se dirigiamo lo sguardo verso
autori di nuovi studi nei comuni, nelle università, etc.
Nella prima parte della relazione ho sintetizzato altri
momenti delle nostre iniziative a Catanzaro o in altri
comuni ( Montepaone, Taverna, Fossato Serralta, Cropani,
Pentone Castrovillari, Mormanno). In alcuni abbiamo
ricevuto inviti personali ma, tuttavia, è sempre il
frutto di quello che abbiamo prodotto come Associazione.
Ho registrato un notevole risveglio delle nostre
comunità nel recupero della memoria collettiva anche se
utilizzando archivi personali. L'aspetto più
interessante è che l'impegno maggiore viene dai giovani,
spesso laureati, alcuni dei quali hanno già una ottima
professionalità sia nella ricerca che nell'uso della
comunicazione nei modi più attuali. L'esistenza di
notevoli archivi conservati dalle famiglie e resi
disponibili nel corso delle manifestazioni è un dato di
grande interesse del quale le istituzioni, sorde ad ogni
sollecitazione, dovrebbero farsi carico nei modi che
dirò dopo.
Infine, non come ultimo aspetto ma come elemento al
quale dare grande risalto, ricordo la partecipazione su
invito dell' Istituto Comprensivo di Mater Domini e
dall' Associazione Garden Club La Zagara, alla
manifestazione "La Grande Guerra raccontata ai bambini"
e " Storie di uomini e natura". Ringrazio la Preside,
dott.ssa Loredana Cannistrà con la quale spero che
proseguiremo nella collaborazione nel corso dell'anno.
Nelle occasioni anzidette abbiamo partecipato esponendo
oggetti e documenti: Castagna, Amelio e io e svolgendo
interventi con filmati e la relazione del Gen.
Martinello. Il rapporto con la scuola credo che sia
quello più importante per due motivi: la trasmissione
della memoria nazionale attraverso il recupero di quella
delle famiglie dei giovani e quella collettiva giacente
negli archivi e nelle biblioteche, comprese, in alcuni
casi, quelle scolastiche. Penso che dovremmo creare un
apposito settore per seguire il rapporto con le scuole
offrendo la nostra partecipazione alla formazione di
progetti di loro interesse.
Penso che illustrando il quadro delle attività
associative ho anche indicato i programmi per il 2016 ma
che supereranno anche i limiti temporali dei prossimi 11
mesi. Resta un ultimo problema: abbiamo spesso parlato
della possibilità di organizzare viaggi che ripercorrano
eventi storici sia in Calabria che in altre parti d'
Italia (v zone GG) o d'Europa. E' necessario che
qualcuno di voi assuma l'impegno di curarne i progetti
d'intesa con noi per proporli, e realizzarli, ai soci ma
anche a persone esterne a Calabria i n Armi.
Infine una sintesi su problemi di carattere generale.
Il primo: le nostre istituzioni non sono molto attente
alla tematica che proponiamo, come ho detto malgrado le
varie comunicazioni non rientriamo nelle scelte primarie
delle politiche culturali. Non so se è un problema da
affrontare in maniera più decisa. Vi sono, però,
questioni importanti per i singoli e per le comunità e
sono: gli archivi pubblici e privati, le biblioteche, la
rete museale, le politiche culturali. Lo stato
confusionale determinato dalle leggi di riforma ha
complicato l'individuazione delle diverse competenze
(Regione, Province riformate, Comuni) ma è urgente
avviare iniziative che sensibilizzino tutte queste per
aprire capitoli tesi a valorizzare la storia del
territorio, senza farsi colonizzare da altri interventi
esterni o da provider fin troppo presenti nelle attività
pubbliche. Anche la privatizzazione di fatto di luoghi e
musei, peraltro senza alcun coinvolgimento di tutti gli
organi elettivi e delle associazioni, deve essere
valutata con attenzione per evitare la creazione di
politiche legate al solo mercato. In Catanzaro è in atto
una disperata ricerca su come rilanciare la città
decandente. L'esperto incaricato dal comune ha ascoltato
solo i commercianti del centro storico ed ha scoperto
l'acqua calda. Ma non si è pensato di convocare le
associazioni e le istituzioni culturali per capire il
valore dei nostri siti (Archivi, Musei, etc.)
abbandonati al loro destino senza che se ne conoscano i
potenziali ruoli nello sviluppo candidando il capoluogo
a centro motore importante nel panorama
storico-culturale regionale. Dobbiamo impegnarci in
questa direzione? Aspetto risposte dall'assemblea perchè
dovremmo associare al percorso lungo le iniziative
tradizionali quello diretto alla proposta sui temi
appena indicati per i quali dovremmo pensare ad appositi
progetti da realizzare con i soggetti interessati. Penso
a Calabria in Armi centro propositivo che eleverebbe
ulteriormente il nostro ruolo nella ricostruzione della
storia della nostra società.
E qui concludo.
Nel successivo dibattito hanno preso la parola,
nellordine, i soci:
Chianesi, che ha di recente pubblicato un libro sulla
divisione Sila, il quale informa che a breve organizzerà
la presentazione;
Tedesco
che propone visite guidate nel cimitero coinvolgendo
anche le scuole. Al riguardo interviene la prof. Rizzari
(appositamente
invitata) a dare alcune indicazioni di carattere storico
sul cimitero centrale.
Procopi
che chiede lorganizzazione di un tour sui luoghi della
GG.
Appositamente
invitato prende la parola larcheologo Tommaso Scerbo,
col quale nel mese di giugno 2015 è stato organizzato un
convegno
di 3 giorni sulla Catanzaro antica, che propone di
continuare la collaborazione su analoghi progetti e si
dice disponibile a fare da
guida
in percorsi storici cittadini.
Interviene
Saccà a confermare che gli interessi di CiA possono
benissimo abbracciare epoche storiche antiche.
Coppoletta pone lattenzione sugli interessi culturali
e sul coinvolgimento delle scuole.
Francesco
Scerbo propone di fissare un nuovo incontro cui
stabilire le date e le attività da effettuare nel corso
dellanno. Un argomento da
sviluppare
potrebbe essere le battaglie combattute in Calabria
nelle varie epoche.
Delfino
propone di individuare progetti da affidare a team di
soci e la creazione di una rivista semestrale.
Chirico
propone di creare su facebook un gruppo cui postare
argomenti di interesse.
Castagna
propone di aggiornare la riunione ad altra data e si
dice pronto ad organizzare una gita a Montelungo.
Loprete
è convinto della necessità di studiare la storia e
archeologia di Catanzaro.
La relazione del Presidente, integrata dalle proposte
dei soci, è approvata all' unanimità.
Alle ore 20,00, considerato che tutti gli argomenti sono
stati trattati, il Presidente scioglie lAssemblea degli
Associati.
La serata si è conclusa piacevolmente con la cena
sociale nel corso della quale sono state offerte alle
gentili signore graditi omaggi floreali. |
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