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LA
BATTAGLIA DELLO ZILLASTRO
Nei
primi giorni del mese di settembre 1943 l'Ottavo
Battaglione Paracadutisti del 185° Reggimento della
Divisione Nembo, composto da circa 400 uomini, comandati
dal Cap. Gianfranco Conati, sbarcato in Calabria pochi
giorni prima, stava ripiegando dopo aver combattuto in
Sicilia contro gli Anglo-Americani.
Dopo un primo scontro
avvenuto all'alba del 4 settembre nei pressi di Gambarie
e che aveva visto gli uomini del Cap. Conati attaccare
reparti canadesi, forti insieme di 5000 soldati, i
nostri paracadutisti avevano iniziato ad attraversare
l'Aspromonte per ricongiungersi con il Comandi di
Reggimento.
La marcia forzata si
svolse attraverso le impervie montagne dell'Aspromonte,
con pochi vettovagliamenti, tallonati dagli
Anglo-Americani, dormendo all'addiaccio quando si poteva
e comunque costantemente sotto la pioggia.
All'imbrunire del sette
settembre, in una zona denominata
Piano dello Zillastro,
posta tra i comuni di Oppido Mamertina e Platì, il Cap.
Conati decide di acquartierare il reparto fermandosi in
mezzo ad una fitta vegetazione e non accorgendosi che in
quello stesso luogo si erano accampati anche i Canadesi
che, meglio dotati di mezzi, li avevano preceduti in
quello che era un passaggio obbligato.
All'alba, resisi conto
della situazione, i nostri paracadutisti ingaggiarono
comunque una violenta battaglia consapevoli di lottare
contro un nemico superiore in uomini e mezzi.
Dopo la fortuita
cattura del Cap. Conati i paracadutisti comandati adesso
dal Cap. Diaz si prodigarono in una serie di attacchi
supportati dal plotone mitraglieri e dal plotone mortai
da '81, che guidati sai S.Ten. Lucifora e Moleti,
ridussero al silenzio varie postazioni nemiche.
Fu in questo frangente
che furono mietute le prime vittime di parte italiana,
accanto allo stesso S.Ten. Lucifora, che ha descritto
personalmente a chi scrive,in modo molto lucido quei
tragici istanti, cadde il Serg. L.Pappacoda, seguito dal
Cap. L. Piccolli de Grandi e dal Paracadutista V.
Albanese.
Con il sole già alto in
cielo ed esaurite le ultime munizioni i nostri
paracadutisti iniziarono a ripiegare verso Platì dove
appresero che un armistizio era stato firmato con gli
alleati già dal 3 settembre.
Quella dello Zillastro
risulta essere l'unica (o l'ultima?) battaglia
combattuta sul suolo dell'Italia meridionale tra un
reparto del Regio Esercito e forze Anglo-Americane prima
della ufficializzazione dell'armistizio, fulgido esempio
del valore e della determinazione dei nostri
Paracadutisti al di là di quelle che sarebbero state le
scelte di ciascuno, comunque onorevoli, all'indomani
dell'armistizio stesso.
Par. Roberto SERRA |
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LA MARCIA
DELLO ZILLASTRO
Sono tanti anni
ormai che, attraverso le impervie montagne
dell'Aspromonte, si svolge la marcia dei paracadutisti
di oggi in onore di coloro che paracadutisti anch'essi,
nei primi giorni di quel lontano settembre 1943,
lottarono e diedero la vita per la volontà caparbia di
non cedere al nemico, di rimanere fedeli a ciò che
ritenevano giusto, ad un dovere, ad un ideale.
Questo è lo spirito che
ha animato i paracadutisti, appartenenti alle sezioni
A.N.P.D'I. di Reggio Calabria, Cosenza, Catania
appartenenti alla X Zona unitamente ai camerati di
Velletri, che hanno seguito l'aspro percorso allora
effettuato dall'Ottavo Battaglione Paracadutisti del
185° Reggimento della Divisione Nembo.
Non ci dilungheremo
nella descrizione delle difficoltà del percorso
soprattutto per rispettare quelle ben più ardue
affrontate 68 anni prima dai nostri militari non fosse
altro che per la logorante consapevolezza di poter
essere chiamati da un istante all'altro, se necessario,
all'estremo sacrificio.
Venerdì 9 settembre
alle 08,30 i paracadutisti Perrone, Giovinazzo, Nucera,
Chilà, Mileto, Russo, Procopio, Gabriele, Sorrentino,
Natoli, Ippolito e Serra R. si sono radunati a Bagaladi,
in provincia di Reggio Calabria, nei pressi del
monumento ai Caduti e da lì hanno iniziato la
primatappa della marcia che li avrebbe condotti per 35
chilometri, attraverso gli scoscesi pendii
dell'Aspromonte nel luogo del primo bivacco, in
prossimità del monumento a Giuseppe Garibaldi, vicino
Gambarie. A sera, approntato il bivacco, sono stati
raggiunti dai paracadutisti Preite, Bernardi, Romagnoli,
Mastrella e Palazzi delle sezioni di Cosenza, Velletri e
Colline Romane. La stanchezza non ha comunque impedito
di gustare il "rancio" in allegria non prima, però, di
averi ricordato in raccoglimento coloro che sono già
arrivati in "quell'angolo di cielo".
E' giusto sottolineare
che quest'anno, per la prima volta da quando si svolge
la Marcia dello Zillaro, il paracadutista Perrone,
magistrale organizzatore della manifestazione nonchè
guida e "comandante" del reparto, nel desiderio di
rendere la marcia quanto più simile a quella realmente
effettuata dai paracadutisti della Nembo, ha
praticamente raddoppiato il percorso inserendo la tratta
Bagaladi - monumento a Garibaldi che ha caratterizzato
il primo giorno di marcia.
Sveglia alle prime luci
dell'alba di sabato 10 settembre, adunata, colazione e
partenza per l'obiettivo finale, il monumento ai caduti
della battaglia dello Zillastro. Anche in questa seconda
tappa si sono attraversati poco più di 30 chilometri di
foreste e sentieri, il percorso è stato duro e spesso si
sono risalite vallate e pendii dalla forza di volontà
che non dai muscoli. A sera finalmente si giunge ai
piani dello Zillastro, luogo dove alcune ferree croci ed
un monumento ricordano i nostri caduti e dove ci si
sofferma in raccoglimento per una preghiera.
Grande emozione ha
suscitato l'arrivo del generale Franco Monticone assieme
ai paracadutisti Bruno Padovani, Narciso Piccinin e
Franco Gentili della sezione di Rovigo. Il gen.
Monticone è stato comandante della Brigata FOLGORE che
nel 1989 si trovava in addestramento in Aspromonte con
il 2° Battaglione. Colpito dalla sacralità dei
luoghi e dalla partecipazione della popolazione locale
nel giro di una settimana fece arrivare un blocco di
marmo da Carrara, la Compagnia Genio assemblò il
monumento e si fece la prima cerimonia di commemorazione
(anche con il lancio). Cerimonia che da allora si ripete
tutti gli anni.
Trasferimento alla ex
caserma NAPS dove si cena e si va a dormire alloggiati
nelle vecchie camerate che appaiono ai paracadutisti
provati da 65 Km di marcia come un albergo di lusso.
Domenica 11 settembre
adunata e
trasferimento sul luogo della battaglia dove i
paracadutisti che hanno effettuato la marcia si sonoDomenica
11 settembre adunata e trasferimento sul luogo della
battaglia dove i paracadutisti che hanno effettuato la
marcia si sono riuniti ai camerati, e agli anziani delle
altre sezioni nonché con le autorità come il Sindaco
Dott. Bruno Barillaro, il Vicepresidente nazionale ANPdI
Vittore Spampinato il presidente della X Zona Tommaso
Daidone, il già citato generale Monticone, il reduce di
El Alamein Pasquale Pizzuti e i genitori della medaglia
doro al valor civile par. Eugenio Nigro. Assente
giustificato il Capitano Paolo Lucifora, reduce della
battaglia dello Zillastro, il quale ha comunque mandato
un messaggio di saluto. Presente nei nostri cuori il
Fante dellaria Colonnello Giuseppe Aloi che il 13
giugno ha effettuato lultimo lancio.
Si marcia poi con i labari in testa,
inquadrati e a passo di marcia, sino alle croci dei
militari caduti ed alla radura dove davanti al monumento
si tiene la cerimonia di commemorazione e la messa. Dopo
la cerimonia trasferimento in un centro di attività
sociali dove dopo pranzo, brindisi, ricordi e
calorose manifestazioni di cameratismo tipiche tra
paracadutisti si è rientrati ciascuno alla propria sede
con il proposito di incontrarsi nuovamente tra un anno
per la medesima occasione.
Par.
Roberto Serra |
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